domenica 9 dicembre 2012

RAGIONAMENTO COLLETTIVO di Guido Grossi


E' difficile "vedere" la situazione per quello che è, perché fa paura. Ma la realtà inizia ad apparire con chiarezza, mentre la nostra paura viene usata per farci accettare l'inaccettabile.

Dobbiamo capire e reagire. Svolgere un ragionamento collettivo.

La situazione.

Il grande capitale finanziario internazionale (diciamo per brevità Goldman Sachs e tutto ciò che rappresenta, finanza e multinazionali), è riuscito negli ultimi trent'anni a impossessarsi delle leve di governo delle società occidentali, facendo modificare leggi, regolamenti e perfino le costituzioni:

- ha sottratto al controllo di Parlamenti e Governi: le banche centrali che emettono la moneta; il sistema finanziario che indirizza l'utilizzo della moneta, fatto di banche, finanziarie e gestori collettivi di risparmio; i "regolatori" sopranazionali dello stesso sistema;

- ha infiltrato i suoi uomini in tutte quelle istituzioni (da ultimo, Bank of England);

- ha portato in posizioni di governo i suoi uomini (spesso cooptati, non eletti) in tutti gli stati che contano;

- ha trasformato la BCE e il MES nei nuovi salvatori del sistema finanziario, dotati del potere di "condizionare" gli stati in difficoltà con ricette di politica economica (ma anche sociale!);

- li ha dotati di risorse illimitate, a fronte di un budget gestito da Parlamento e altri organi per tutte le altre politiche che è ridicolo: 5 mld all'anno a testa per i 27 membri;

- controlla la comunicazione di massa che alimenta le nostre paure mentre nega l'informazione reale e ogni possibilità di ragionamento collettivo. La ragione viene sostituita da dogmi (competizione internazionale, crescita, rigore, privato, mercato, profitto);

- controlla i mercati finanziari ed usa il loro potere ricattatorio (spread, agenzie di rating) per imporre politiche di austerità che aggravano oggettivamente le nostre condizioni di vita, ma anche gli stessi parametri in nome dei quali agiscono (debito/PIL);

- ha concluso un tacito patto scellerato con intere classi politiche nei paesi del sud europa: il potere viene ceduto alla finanza, in cambio del diritto dei politici di mantenere privilegi odiosi e intrallazzi mafiosi.

- tacito patto scellerato con le classi politiche della Germania e dei paesi del nord europa: il potere viene ceduto alla finanza; in cambio le regole UE (Euro, parametri di Maastricht, regole sul commercio, politiche di austerità) favoriscono - con crescente e incontestabile evidenza - le loro economie (e quindi consenso).


Solo la paura e la confusione ci spingono ad accettare: cessioni di sovranità, cessioni di patrimonio pubblico, cessioni dei diritti sociali, disoccupazione crescente, condizioni di lavoro sempre più facilmente assimilabili a quelle della schiavitù, svendita delle nostre ricchezze private, ma anche della nostra dignità di cittadini e di esseri umani.

La nostra mancanza di coraggio, nel fare chiarezza e reagire, è complice di queste conseguenze:

1) La fine della democrazia rappresentativa: gli organi che decidono sono coperti da immunità, segreto, insindacabilità; non solo BCE e MES, ma anche la nuova polizia militare Eurogendfor.

2) Le principali risorse vengono indirizzate verso il sistema finanziario internazionale.
Banche e istituzioni finanziarie (non regolate) hanno urgente bisogno di coprire le voragini di bilancio (ancora nascoste.. off balance sheet) causate dai derivati e dal credito facile, oramai irrecuperabile. Milioni di miliardi fasulli. Bolle speculative destinate a svanire, in un brusco risveglio collettivo.

3) Il tentativo di convertire - attraverso le politiche di austerità - quella ricchezza di carta nella nostra ricchezza reale: aziende, case, terreni, gioielli. Pubblici e privati.

4) La subordinazione dei lavoratori e delle medie e piccole imprese a quegli interessi: non hanno risorse dal sistema bancario/finanziario, non hanno risorse né servizi dallo stato, pagano tasse sempre più insopportabili.

5) La fine dello stato sociale: non avanza un centesimo per i servizi sociali quali sanità, pensioni, giustizia, scuola, sicurezza...


Sono sempre e solo paura e confusione che spingono ad accettare dittatura e schiavitù.


Le possibilità alternative per uscirne.

I partiti tradizionali - tutti - sembrano aver accettato il tacito accordo, dimostrando una assoluta mancanza di volontà di disciplinare seriamente il sistema finanziario, diventato autoreferente.Solo promesse vaghissime e inconcludenti.

Le proposte alternative.

Il M5S lamenta pezzi del problema ed ha il merito di aver iniziato a scoprire alcuni inganni. Ha una difficoltà evidente ad inquadrarlo nella sua interezza. Non offre risposte valide, né con gli uomini messi in campo, né con le idee. Non offre garanzie di trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, che resta accentrato per le scelte che contano, decentrato solo per quelle marginali.

Tentativi di aggregazione dei movimenti sovranisti offrono questa prospettiva:
- uscita dall'UE e dall'Euro
- demolizione della finanza speculativa
- rilancio della produzione e dell'occupazione con politiche keynesiane (mmt etc)
- maggior sensibilità verso gli interessi delle aziende (detassazione, sburocratizzazione)
- visione "privatistica" dell'economia e dei servizi
- nazionalismo
- spostamento degli interessi geopolitici del paese verso una direttrice che unisce nord africa, europa del sud, medio oriente, caucaso, Russia, oppure genericamente verso i BRICS o il sud america
- democrazia diretta di facciata (sondaggi.. promesse di riforma della costituzione per referendum etc)
- propensione ai grandi investimenti infrastrutturali
- scarsissima possibilità di partecipare al processo decisionale
- organizzazione efficiente e possibilità di finanziamenti (trasparenti?)

Tentativi di aggregazione dei movimenti da sinistra offrono questa prospettiva:
- ambiguità e scarsa consapevolezza dei problemi legati all'UE, all'Euro ed alla finanza (critica ma senza soluzioni)
- maggiore sensibilità verso gli interessi dei lavoratori e dei diritti dei cittadini
- visione "pubblicistica" dei servizi
- propensione al lavoro diffuso (grande piano di piccole opere) in settori eco sostenibili
- mantenimento degli interessi geopolitici saldamente ancorati all'Europa (USA?)
- limitata possibilità di partecipare al processo decisionale
- la democrazia diretta è ignorata
- organizzazione approssimativa, difficoltà di finanziamento.

Nessuna è pienamente soddisfacente

Possiamo:

- andare ognuno per conto proprio, laddove ci si riconosce di più

- lavorare da dentro per farli incontrare

- lavorare da fuori per costruire una alternativa che ci soddisfi pienamente (e che potrebbe essere un punto d'incontro) che definirei in questi termini (bozza che possiamo mettere a punto):

- recesso dall'UE e dall'Euro attraverso il negoziato previsto dall'art 50
- demolizione della finanza speculativa
- rilancio della produzione e della piena occupazione con politiche keynesiane
- sburocratizzazione
- riforma fiscale ex art 53
- servizi pubblici ma efficienti
- obiettivo di medio termine: l'Europa dei popoli- quorum zero
- processo decisionale partecipato e trasparente (vedi statuto) nella scelta dei candidati e nel dettaglio del programma, all'interno delle linee delineate
- grande piano di piccole opere
- partecipazioni statali nelle aziende strategiche

la discussione è aperta.