venerdì 13 luglio 2012

THE GLASS-STEAGALL ACT – parte seconda di L. Presotto e M. Lodi Rizzini

Con la prima pubblicazione sul Glass-Steagall (per leggerla cliccate qui),  abbiamo voluto sottolineare l’importanza di questo atto che dal 1933 al 1999 ha protetto le economie mondiali.
Non a caso, la questione é stata riaperta, ed é in dibattito in Inghilterra. 
E’  quasi impossibile significare l'importanza strategica del fatto che un gruppo  all'interno dei vertici dell'establishment britannico sia  giunto alla conclusione che il  Glass-Steagall è “ l’unica opzione di sopravvivenza” .  
L’editoriale del Financial Times pubblicato il 3 luglio, a  favore del ripristino del Glass-Steagall è stata seguito,  da una serie di ulteriori dichiarazioni a sostegno,  da parte di personaggi influenti quali Peter Hambro, della vecchia famiglia inglese di banchieri, o da lord Myners già segretario ai servizi finanziari del governo Gordon Brown e banchiere della sfera dei Rothschild. 
Ha ribadito il suo sostegno al Glass-Steagall anche Terry Smith, un “top banker” della City che già aveva chiesto un ritorno al Glass-Steagall dopo il fallimento nel 2008 di Lehman Brothers e AIG. 
In Italia, il Corriere della Sera, è uscito venerdì scorso inneggiando  una grande spinta per il ritorno del  Glass-Steagall attraverso un articolo di Massimo Mucchetti, conosciuto per essere stato molto vicino a Romano Prodi e agli interessi di De Benedetti . 
Tutte queste azioni sono state adottate con la piena consapevolezza che la lotta per il Glass-Steagall è stata portata avanti negli anni, negli Stati Uniti e in Europa, da Lyndon La Rouche unica persona qualificata per progettare il ritorno al Glass-Steagall e ad un sistema di valute sovrane a tassi di cambio fisso nella regione trans-atlantica. 
Nelle discussioni con i colleghi di oggi, La Rouche ha sottolineato che "un gruppo di persone responsabili in Gran Bretagna é arrivato alla conclusione  che “é necessario un immediato ripristino del Glass-Steagall Act”. 
LaRouche ha aggiunto, : "Questo significa anche che non si può più tollerare che Obama rimanga  in carica”.  
I britannici dunque, appoggiando di fatto il ritorno del Glass-Steagall  si sono altresì  impegnati ad affondare l’attuale Presidente Obama.
Non solo, ma il gruppo Londinese é giunto alla conclusione che  “il sistema é già saltato” , e che é urgente agire al fine di salvaguardare gli interessi britannici, e dunque rimuovere Obama. 
I crimini di Obama sono ormai evidenti:  da Fast and Furious in poi, tutto il fiume di denaro proveniente dal traffico di droga  è servito  a finanziare la sua elezione  nel 2008, per gentile concessione di George Soros. 
La questione reale che però sta dietro la rimozione di Obama,  è che lui , Geithner e Bernanke sono i maggiori ostacoli per il ripristino  immediato del Glass-Steagall.   LaRouche ha infatti commentato lo scorso venerdì  "il  Glass-Steagall è l'operazione che terminerà la presidenza Obama." 
Un’altro fianco si é ulteriormente  aperto:  lo scandalo dei brogli LIBOR.
Negli scorsi giorni  il Serious Fraud Office britannico (SFO) ha annunciato un'indagine penale sulla fissazione dei tassi che determinano la quasi totalità dei mutui a tasso variabile,  e i tassi delle carte di credito in tutto il mondo. 
L'indagine sarà coordinata con le forze dell'ordine negli Stati Uniti, Giappone e tutta l'Europa continentale. 
Una sorta  di  Commissione Pecora  su scala globale,  ferocemente soppressa nel 2008. 
Lo scandalo LIBOR è di così vasta dimensione,  e coinvolge tante tra le peggiori banche trans-atlantiche , che non può più essere nascosto. I banchieri stanno per essere arrestati per crimini di alta finanza.  (sic!). 
Un’altra questione spinosa  non può essere trascurata o sottovalutata:  il ruolo della Russia e del suo Presidente che  non ha precluso la possibilità di una guerra. Putin e i generali russi hanno più volte avvertito che qualsiasi movimento per il cambiamento di regime in Siria o in Iran potrebbe portare ad una guerra termonucleare di estinzione. 
La combinazione tra la volontà russa, e gli sforzi per evitare la guerra da parte dei vertici militari statunitensi, a cominciare dal Capo di Stato maggiore congiunto, il generale Martin Dempsey  ha fatto sì che i britannici recedessero dal calendario di guerra stabilito lo scorso anno. Le  guerre in Siria e in Iran, seguendo da vicino le orme del rovesciamento e l'assassinio di Gheddafi in Libia, sono  state finora arrestate, anche Hollande e Hillary  Clinton,  continuano a buttare benzina sul fuoco che potrebbe bruciare la casa in cui vivono.
Al centro  di questa tensione mondiale, con una ravveduta  Inghilterra, una lotta intestina tra gli alti poteri statunitensi, la pressione continua della sfera lobbistico-finanziaria, si trova l’Europa. 
Strattonata, in balia delle speculazioni e di classi dirigenti incapaci d riconoscere i propri errori, e che testardamente  inseguono la strada del suicidio di massa. Ancora non hanno chiaro quale sarà il carro dei vincitori sul quale salire.
Le popolazioni sono  sull’orlo della rivolta; le sacche di povertà  si allargano sempre più; la deindustrializzazione dei paesi del sud Europa, in particolare dell’Italia é ormai quasi completata; il welfare- state italiano é completamente sbriciolato; i capitali  prendono il volo verso oscuri lidi dai quali non ritorneranno mai più. Sono in pericolo i beni pubblici a causa delle scellerate privatizzazioni.
La mancanza di scrupoli, di onestà, di amor di patria della classe politica ci ha condotti verso un momento epocale  privo di certezze e di progettualità, senza ordine né diritto. 

Lorella Presotto
Massimo Lodi Rizzini 

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