domenica 29 aprile 2012

Cosa è rimasto della lotta partigiana...

Quante barbe,
non se ne vedevano da tempo,
ma negli aspetti queste persone
non riescono comunque a ricordare la lotta
e sono solo un mimare le caratteristiche più visibili 
dell’immagine del partigiano,
dell’idealista e dell’intellettuale:
occhiali neri dalla montatura grossa, barbe, giacchette dai colori tenui eccetera.
Nei canti non si sente per niente la rabbia e l’odore del sangue
che hanno caratterizzato la guerra partigiana.
I figli ed i nipoti dei partigiani
non hanno la forza intellettiva e caratteriale
per capire le dinamiche di un mondo
che hanno trovato già pronto
e che pian piano, però, li sta mettendo in un angolo.
La maggior parte dei presenti
c’è per gratificare la propria incapacità di vivere
e per garantirsi i privilegi famigliari
senza dover spargere una goccia di sangue.
E noi dovremmo fare la rivoluzione
con questo capitale umano
che mima comportamenti
che non sarebbe mai in grado di compiere. 
Mima attraverso l’acquisto di quei beni di consumo
che a parole odia. 
Ma sono proprio i beni di consumo
che consentono di creare un’immagine falsa
per cercare di illudere gli altri ma soprattutto se stessi,
per poter dire di appartenere a un gruppo,
il gruppo di quelli che stanno dalla parte giusta.


Andrea Meneghetti


(scritto durante la partecipazione ad una inaugurazione di una mostra sui 
partigiani al Castello di Zucco in Faedis – Udine)

LE PAROLE DI GENNARO DE FALCO, L'AVVOCATO CHE HA LASCIATO EQUITALIA.

Dal sito del quotidiano Il Mattino, articolo di Marisa La Penna :


NAPOLI - «Non difenderò più Equitalia. E rinuncerò al mio onorario per le cause fatte finora». Parla l’avvocato Gennaro De Falco, 55 anni, napoletano, che faceva parte del nutrito pool di legali che assistono la società pubblica - 51 per cento Agenzia delle Entrate e 49% Inps - incaricata della riscossione nazionale dei tributi. E lo fa con una lettera aperta al nostro giornale. De Falco scrive, tra l’altro: «Conoscevo Peduto, l'immobiliarista napoletano che si è suicidato dopo aver ricevuto una cartella di Equitalia. L’ho incontrato per la prima volta nel ’95 quando gli diedi incarico di vendere la mia casa. Aveva figli della stessa età dei miei e la sua agenzia era nel mio quartiere vicino al mio studio. Insomma, le nostre vite scorrevano quasi parallele».

«Questo suicidio di cui a torto o ragione mi sento corresponsabile mi ha convinto a non accettare più incarichi di difesa di Equitalia. Sto pensando di devolvere alla sua famiglia la quota dei miei onorari quando mi verranno corrisposti. In queste condizioni non mi sento di andare avanti, in Italia in questi anni si è messo in moto un meccanismo diabolico che sta distruggendo famiglie, persone ed imprese» riprende il legale. E conclude: «Non so se questa mia decisione servirà a qualcosa ma almeno alleggerirà la mia coscienza, forse aiuterà a restituire un minimo di dignità agli avvocati ed a far riflettere tutti sulla sostenibilità sociale ed etica della gestione di questa crisi».

Giovedì 26 Aprile 2012

giovedì 26 aprile 2012

SORELLA


UNA
BAMBOLINA
DELIZIOSA
ERI
DA PICCOLA
CHE
SUBIVA
DOLCE
E PAZIENTE
I GIOCHI
CHIASSOSI
DEI FRATELLI

DEI GENITORI
LA FIGLIA ADORATA
BRAVA
A SCUOLA
UBBIDIENTE
IN CASA

POI
CRESCENDO
SEI STATA
UN'ADOLESCENTE
RIBELLE
E
NEI TUOI
IMPENETRABILI
SILENZI
LO SGUARDO
ASSORTO
UN PO' TRISTE
LONTANO
COME
NELLE REAZIONI
STIZZITE
NERVOSE
E
NEGLI SLANCI
IMPROVVISI
DI
RIDANCIANA
SIMPATIA
AVVERTIVO
LA
TUA FORZA
E
LA TUA FRAGILITA'
INSIEME

UN
CARATTERE
FORTE
IL TUO

UN
ANIMO
GENEROSO

GRANDE
E'
LA TUA
DEDIZIONE
PER
COLORO
CHE AMI
E
MERITA
SOLO
DISPREZZO
CHI
HA TRADITO
LA TUA
FIDUCIA

MA SAI
ACCETTARE
LA VITA
COM'E'
UN GIARDINO
A VOLTE FIORITO
E STUPENDO
A VOLTE
TRISTE
E APPASSITO
E
DI TE
PIU'
DI OGNI ALTRA
MI RESTA
QUEST'IMMAGINE
ANTICA
DI
UNA BIMBA
ASSORTA
A
CONTARE
I PETALI
DI
UN FIORE
COLTO
NEL
NOSTRO
PICCOLO GIARDINO
MENTRE
SI FA SERA.


R. V.


mercoledì 25 aprile 2012

APPELLO AL MONDO DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO

La nostra società civile è di una ricchezza meravigliosa. Le forme di aggregazione sociale che esprime sanno essere belle, generose, serie, competenti. Rappresentano, insieme al mondo della produzione reale e del lavoro, una forza fondamentale a sostegno del tessuto sociale della nazione, per altri versi fragile e lacero.

Nell'associazionismo e nel volontariato noi cittadini italiani siamo riusciti a ritagliarci lo spazio per coltivare valori come cultura, solidarietà, giustizia, accoglienza, rispetto e amore per l’ambiente che ci ospita, rispetto e amore per i beni comuni.

Tutti valori, purtroppo, negati dalla prevalente cultura del consumismo, della giustificazione del profitto e del successo a tutti i costi.

Nelle nostre associazioni sappiamo esprimere una competenza tecnica approfondita, in grado di definire e avanzare proposte eccellenti, concrete, capaci di rendere migliore la nostra civile convivenza.

Per scelta legittima, le nostre associazioni hanno sempre preso le distanze dai partiti politici. La realizzazione degli scopi sociali è stata perseguita con il nostro personale l’impegno e presentando istanze e richieste alle istituzioni pubbliche, laddove necessario.

Eppure, sempre più spesso, quelle proposte restano inascoltate.

Quale sconsolante contrasto con lo scenario politico: corruzione, malaffare, sprechi, ingiustizie macroscopiche, privilegi intollerabili e tanta, tanta mancanza di buon senso e di buona fede!

La gestione della cosa pubblica è stata mercificata. Ogni iniziativa è vista in funzione esclusiva dei costi e dei vantaggi economici che se ne possono ricavare. Quasi sempre, solo per pochi privilegiati o conniventi. Ogni altro valore è diventato secondario. Il prevalere incondizionato degli interessi privati ed il mito del profitto e della crescita economica hanno distorto i rapporti politici.

E stanno stravolgendo la vita di tutti noi, con una accelerazione inattesa.

Siamo rimasti vittime delle lusinghe del consumismo e della crescita economica, disvalori che i mass media ci hanno inculcato per decenni. Abbiamo coccolato l’idea di un benessere diffuso... per svegliarci, in questi mesi, in una specie di incubo. Per scoprire che i nostri figli non trovano un lavoro decente, che i nostri amici lo perdono, che l’Italia rischia il fallimento, che i servizi sociali non possono più essere mantenuti.

La politica non trova soluzioni accettabili. Solo sacrifici scaricati sulle fasce meno rappresentate e meno tutelate.

I mercati finanziari mostrano ora il loro vero volto, e ci minacciano. E li scopriamo più forti, importanti e potenti degli stessi politici che dovrebbero controllarli e contenerli.

Appare sempre più evidente che le scelte della politica sono indirizzate dai creditori esteri e dai mercati finanziari. Cominciamo a vedere, con occhi increduli, che le Istituzioni dell’Unione Europea non sono quella cosa seria e responsabile che avevamo immaginato, da contrapporre all’Italia sprecona e corrotta. Non esiste l’Europa dei cittadini e dei popoli. Scopriamo con smarrimento che le Istituzioni di questa Unione - che non conosciamo, non controlliamo, non sappiamo come funziona - antepongono gli interessi della finanza internazionale a quelli dei cittadini europei. E per tutelare quegli interessi, Governo dei tecnici e partiti politici nel Parlamento, indirizzati dalla Banca Centrale Europea e dall’Unione Europea, sono disposti a sacrificare i più deboli, a imporre sacrifici tanto ingiusti quanto insensati a chi, onestamente, non può più sopportarli.

Chiunque abbia un minimo di buon senso e di onestà intellettuale vede che la crisi economica che stiamo vivendo nasce dagli eccessi della finanza. Continuiamo a scontare nell’economia reale - e nella vita di tutti i giorni - le follie perpetrate dalla speculazione internazionale; l’assurdità delle bolle speculative mai contrastate dalle banche centrali e dalle istituzioni che paghiamo per controllarli; le distorsioni di un sistema bancario che non presta soldi alle imprese ed alle famiglie, per favorire, invece, la speculazione più cinica, si elargisce privilegi ingiusti e non paga mai per i propri errori.

E’ una crisi di valori, una crisi sociale di proporzioni devastanti, che sta stravolgendo, in pochi mesi, la fiducia nel nostro futuro.

Come altro giudicare il fatto che si ritenga accettabile che mille miliardi di euro (cifra inconcepibile!) possano essere concessi ad un sistema bancario privato i cui problemi affondano le radici proprio nel predominio e negli errori della finanza? Nessuno dei responsabili è chiamato a pagare per quegli errori, mentre i governi scelgono di scaricare il costo del salvataggio sulla cittadinanza, imponendo sacrifici di lacrime e sangue alle popolazioni già duramente provate dalla crisi.

Non è forse evidente che la scelta è politica, e non tecnica?

Quei mille miliardi di euro potrebbero essere utilizzati per creare milioni di veri posti di lavoro, per realizzare i bisogni della popolazione, per finanziare le innumerevoli iniziative che le nostre associazioni propongono, ma non trovano riscontro né ascolto.

La politica oggi sceglie, colpevolmente, di privilegiare alcuni interessi, e non altri!

E’ vero, come cittadini abbiamo la colpa di aver smesso di interessarci in prima persona della gestione della cosa pubblica, abbiamo abdicato al dovere di capire, di giudicare. Ci siamo affidati, convinti che la complessità del mondo moderno fosse al di fuori della nostra possibilità di comprensione e governo. Ci siamo spersi nella vastità della polis globale.

Ma non avremmo mai creduto possibile che al profitto ed ai mercati sarebbero stati sacrificati valori irrinunciabili come la dignità della vita umana, la centralità del lavoro, la sostenibilità sociale ed ambientale.

La disperazione degli imprenditori che si suicidano, dei giovani che non trovano un lavoro decente e non hanno un futuro, di donne ed uomini licenziati prima di poter maturare una pensione, la convinzione, sempre più evidente, che tasse e licenziamenti non potranno farci stare meglio, ma servono solo per favorire gli interessi di pochi ricchi, cinici, speculatori.

Tutto questo è inaccettabile.

Chi ci rappresenta e governa non è più in grado di rispondere ai più elementari principi dell’etica politica. Ignora quei valori di giustizia e solidarietà che ci spingono a regalare il nostro tempo e le nostre energie alle aggregazioni della società civile.

E’ venuto allora il momento anche per il mondo delle associazioni e del volontariato di domandarsi se la scelta di mantenere le distanze dai partiti e dalla politica sia ancora corretta. Chiediamoci, senza pregiudizi, se la scelta sia compatibile con la distanza abissale che continua a crescere in maniera preoccupante fra cittadini e classe politica dirigente, fra le richieste sane di chi si dà da fare in prima persona per un mondo più umano, e chi, per egoismo e meschino interesse economico, quel legittimo desiderio di umanità nega a tutti noi.

E’ tempo di reagire. Le scelte politiche che ci impongono i mercati, e che la classe politica adotta acriticamente pur di mantenere i propri privilegi, sono tanto ingiuste quanto pericolose. Ci portano alla rovina. Ci stanno condannando ad una recessione profonda.

C’è un enorme bisogno di buon senso. Un enorme ed urgente bisogno di rimettere la persona umana, con il suo bisogno insopprimibile di socialità e solidarietà, al centro dei nostri pensieri.

Le energie sane che utilizziamo per custodire quei valori nel mondo delle nostre associazioni, possono essere una risposta vincente per ristabilire un equilibrio più umano nella nostra società.

Dobbiamo domandarci se la distanza mantenuta nei confronti della classe politica sia ancora una legittima difesa.. O un errore, una omissione, una colpevole mancanza di coraggio nel vedere come stiano realmente le cose.

E’ tempo di aprire bene gli occhi.

Gli eccessi della finanza hanno creato nei decenni passati, fra una bolla speculativa ed un’altra, una ricchezza di carta di proporzioni immani. Ricchezza di carta che ha perso ogni ragionevole contatto con la vera produzione di beni reali e di servizi utili ai cittadini. Si è concentrata nelle mani di pochi, ed in quei pochi ha concentrato un potere di condizionamento enorme, capace di asservire ai propri obiettivi le scelte della politica ma anche dell’informazione, della ricerca, della giustizia, delle autorità di controllo, delle istituzioni sopra nazionali.

Non è sostenibile, quella ricchezza di carta. E’ destinata a sgonfiarsi. Ma prima che ciò avvenga, il potere di pochi farà di tutto per non disperdere quel patrimonio. E’ disposto, cinicamente, a mandare in rovina intere popolazioni, a causare recessione e povertà. Perché in quelle condizioni di disperazione di molti, potrà trasformare, a condizioni per se vantaggiose, la ricchezza di carta in beni reali, acquistando a prezzi di saldo aziende, case, terreni, immobili, patrimonio pubblico e privato messo in svendita per sopravvivere.

Così sta accadendo in Grecia - nel silenzio colpevole dell’informazione ufficiale. Così accadrà presto in Spagna, in Portogallo, nella nostra Italia. Se non corriamo ai ripari.

Abbiamo, tutti, la responsabilità di capire, di interrogarci, di darci risposte. Senza veli e senza pregiudizi. Abbiamo tutti noi, come singoli e come associazioni, il dovere, etico, politico, umano, di impegnarci in prima persona.

I partiti tradizionali hanno perso la forza di rigenerarsi, perché i privilegi che la classe dirigente si è ritagliata la rendono connivente con le scelte scellerate della finanza; invischiata con un mondo degli affari in maniera che la rende inadeguata - non interessata - a rispondere ai bisogni della cittadinanza.
Come società civile, allora, abbiamo il dovere civico di mobilitarci. Come mondo delle associazioni e del volontariato dobbiamo trovare il coraggio di compiere quel passo che solo pochi mesi fa sembrava impensabile: dobbiamo farci movimento politico, nuovo interprete dei bisogni che sono i bisogni primari, insopprimibili, irrinunciabili, stampati nella mente e nel cuore di ognuno di noi, cittadini volontari ed associati.

Già da mesi sono nate nel paese forme nuove di movimenti, liste elettorali, soggetti politici che interpretano questa esigenza di rispondere ai bisogni più elementari di giustizia e solidarietà ignorati dalla politica ufficiale.

Nelle ultime settimane queste realtà si cercano, si confrontano, sono in cammino per realizzare il desiderio comune di aggregarsi, per dare consistenza a quello che sembrava irrealizzabile solo poco tempo fa.

Una alternativa è possibile.

Non c’è il tempo per creare una nuovo soggetto politico. Ma sicuramente è possibile arrivare ad una lista elettorale comune, in grado di aggregare le migliori realtà e dare spazio alle migliori iniziative che la società civile sa esprimere.

Esiste il pericolo, reale, che vecchia politica e nuovi avventurieri cerchino di infiltrarsi, di strumentalizzare la buona fede e la buona volontà di tutti, cavalcando l’antipolitica con intenti destabilizzanti e di deriva democratica. Ne siamo consapevoli, e terremo gli occhi aperti. Per questo motivo chi ha iniziato il cammino, ha deciso di porre alcuni paletti, a tutela e garanzia di tutti noi.

Sarà adottato all’interno del movimento il metodo decisionale basato sulla democrazia diretta e partecipata. Sarà esclusa la possibilità di alleanze elettorali con partiti tradizionali. Saranno studiate modalità di controllo sull’operato dei candidati.

Il movimento Per Una Lista Civica Nazionale, insieme ad altre realtà similari, stanno organizzando un incontro nazionale per fine maggio, per dare inizio a questo cammino.

Qui c’è il testo dell’invito:

http://www.perunalistacivicanazionale.it/groups/evento-nazionale-maggio-2012/docs/bozza-di-lettera-prodotta-durante-la-riunione-skype-del-28-mar-2012-per-invitare-a-copromuovere-levento-nazionale-di-maggio-2012

Aderisci all’iniziativa: http://www.perunalistacivicanazionale.it/adesione-al-progetto/

Contattaci, e conferma che la tua associazione ha scelto di impegnarsi in prima persona, partecipando all’incontro nazionale, sostenendo i futuri impegni del movimento, perché ne condivide gli intenti.

Scegliamo, noi tutti, di rendere possibile quel cambiamento di cui abbiamo un grande bisogno: dipende solo dalla nostra volontà. Ci meritiamo un mondo migliore, costruiamolo insieme!

La polis è nostra. Se la politica attuale non interpreta, non riconosce e non risponde ai nostri bisogni primari, dobbiamo avvertire nel momento del bisogno la responsabilità di ripensare il nostro rapporto con la politica, anche attraverso un nostro impegno diretto, come singoli e come associazioni.

Non è breve il cammino, né sarà privo di ostacoli e difficoltà. Ma dal mondo delle associazioni vogliamo prendere in prestito ed adottare un motto, che ci serva da stimolo ad andare avanti, con fiducia:

“Fra il dire e il fare c’è di mezzo... Il cominciare”.

Con coraggio, forza di volontà, fiducia in noi stessi, nel valore e nel potere della società civile, tutti insieme: cominciamo!


Guido Grossi

Aderente al progetto Per Una Lista Civica Nazionale
Coordinatore dell’assemblea di Cittadinanzattiva di Spoleto
Membro dell’Associazione Articolo 53
Membro dell’associazione ARDeP
Membro della Croce Rossa Italiana, gruppo donatori sangue di Spoleto

martedì 24 aprile 2012

Il 25 aprile nell'anno 2012: fanfaluche e realtà


Questa la mail che mi è giunta poco fa dal sito del PD: più sotto la mia risposta.
 r. v. 


Ciao Renato,

il 25 aprile noi italiani ricordiamo la liberazione dal nazifascismo e la resistenza di quanti lottarono anche a costo della vita per la libertà e la democrazia nel nostro paese. Se oggi noi viviamo in un mondo migliore lo dobbiamo anche a loro. Per queste ragioni, la celebrazione del 25 aprile per noi democratici non è un semplice rito, ma il momento in cui ciascuno rinnova l’impegno personale e collettivo per la difesa e lo sviluppo della democrazia in Italia e in Europa. 
Per il 25 aprile il PD ha preparato uno speciale sul sito, con interviste, testimonianze, video e approfondimenti. Youdem dedicherà l'intera puntata di 'Pdoggi' alla ricorrenza del 25 aprile. Racconta il tuo 25 aprile anche su Twitter usando #25aprileperme. 
Oggi, in conferenza stampa abbiamo presentato la nostra proposta per il dimezzamento, subito, del finanziamento ai partiti. In un momento così difficile per gli italiani è indispensabile ridare un senso etico alla politica, far capire che solo la buona politica può far uscire il paese dalle secche e che nuove scorciatoie populiste, di qualsiasi segno, ci riporterebbero nel burrone. I partiti, in primo luogo il Pd, devono dunque dare l’esempio, tirando la cinghia e avviando un rinnovamento e un rafforzamento delle regole interne, in modo da riavviare il cammino della democrazia. 

A presto, Pier Luigi Bersani



LA MIA RISPOSTA:


VOI, PIU' DI ALTRI, AVETE TRADITO IL SENSO DI QUEI VALORI CHE AFFERMATE DI RAPPRESENTARE E DIFENDERE.
LO AVETE FATTO RINUNCIANDO PER ANNI A UNA POLITICA INCISIVA CONTRO IL BERLUSCONISMO, LO AVETE FATTO PROMUOVENDO TUTTE LE FORME POSSIBILI DI PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO E DEI DIRITTI.
STATE CONTINUANDO L'OPERA APPOGGIANDO QUESTO GOVERNO INFAME, INTERPRETE DELLE ISTANZE DELLA GRANDE FINANZA INTERNAZIONALE, E STATE SVENDENDO LA NOSTRA SOVRANITA' AGLI INTERESSI GRANDIOSI DI UN'EUROPA DOVE LA POLITICA DELLA DESTRA FINANZIARIA LA FA DA PADRONA.
VOI NON SIETE DEGNI DI ESSERE GLI EREDI DI COLORO CHE DIEDERO LA VITA PER COSTRUIRE UN'ITALIA DEMOCRATICA E GIUSTA.
VOI, PER ONORARE LA MEMORIA DI QUEGLI UOMINI E DI QUELLE DONNE, MOLTI POCO PIU' CHE ADOLESCENTI, CHE VERAMENTE DIEDERO LA VITA PER LA REPUBBLICA ITALIANA, POTETE FARE SOLO UNA COSA, LA STESSA CHE DEVONO FARE ANCHE GLI ALTRI PARTITI CHE COME IL VOSTRO HANNO CONTRIBUITO A CONDURCI AL DISASTRO PRESENTE:  ANDARVENE. 

Renato Valusso

sabato 21 aprile 2012

PAREGGIO DI BILANCIO: L'IDV CERCA DI DARE UN "CONTENTINO" AGLI ITALIANI DELUSI.

Cari Amici, come volevasi dimostrare: a seguito della caterva di mail di protesta di molti cittadini ( non tanto di lettere ai giornali, ché oramai la vera informazione e il dibattito più vissuto non appartengono al mondo della carta stampata, espressione peraltro di un pensiero unico) in merito alla decisione dell'Italia dei Valori di appoggiare l'infame pareggio di bilancio introdotto come norma costituzionale, alcuni esponenti di spicco del partito hanno fatto una tardiva e inutile "marcia indietro".
Potevano anche risparmiarselo, questo comportamento che sa tanto di farsa: ormai è chiaro che il governo del tecnocrate della UE pro-business Mario Monti non conosce nei palazzi del potere d'Italia alcuna reale opposizione. 
Comunque, vi riporto qui le spiegazioni di tale gesto nell'articolo del Senatore Felice Belisario, pubblicato in data 17 aprile 2012 sul suo blog: cliccate qui per leggere.
E Buonanotte Popolo.

Renato Valusso

mercoledì 18 aprile 2012

LA CASTA HA VOTATO A FAVORE DEL PAREGGIO DI BILANCIO: E' L'INIZIO DELLA FINE.

(AGI) - Roma, 17 apr. - Entra nella Costituzione il pareggio di bilancio: il ddl, gia' approvato in prima deliberazione dai due rami del Parlamento e in seconda deliberazione dalla Camera, ha ottenuto oggi il via libera definitivo a Palazzo Madama nel quarto e ultimo passaggio parlamentare. E' stato approvato con il quorum dei due terzi degli aventi diritto (era 214 su 321, i si' sono stati 235) e questo impedisce il ricorso al referendum confermativo.
Il nuovo articolo 81 della Costituzione afferma che "lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all'indebitamento - si legge nella riformulazione dell'articolo 81 - e' consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali" tra cui sono incluse "gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamita' naturali'".

                     *****

Che cosa significa tutto questo?
Significa che l'Italia ha di fatto rinunciato a quel minimo di sovranità che ancora le restava in materia di economia, fiscale e monetaria e l'ha ceduta all'oligarchia finanziaria della UE.
Significa consegnarci legati mani e piedi all' ESM (v.qui) , significa che lo Stato Italiano non avrà più la possibilità di decidere in autonomia sulla spesa pubblica, significa che non siamo più uno Stato indipendente.
Ve lo ricordate? "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." ( art. 1 della Costituzione Italiana)
Ebbene, dimenticatevelo. Adesso recita così:
"L'Italia è uno Stato vassallo dell'Oligarchia Finanziaria UE alla quale ha consegnato la propria sovranità."

Tutto questo è avvenuto con l'accordo di quasi tutte le forze politiche presenti in Parlamento e nel silenzio quasi tombale dei media. 

A presto

R. V.

martedì 17 aprile 2012

PAREGGIO DI BILANCIO: NO!

La Costituzione più bella e meno rispettata del mondo sta per conoscere un ennesimo, gravissimo affronto: il tecnocrate della UE pro-business Mario Monti vuole inserire come norma costituzionale il pareggio di bilancio, l'ennesima oscenità partorita dall'Europa della Finanza contro i popoli.
Di fatto, si vuole impoverire lo Stato e rendergli impossibile lo spendere a deficit per i cittadini, si vuole insomma impedire allo Stato di essere Stato.
Il minimo che dovrebbe essere proposto è che una norma simile venga decisa da un referendum popolare, dato che essa va a cambiare il dettato costituzionale ma sono ordini della UE, non si discutono.
E poi, non siamo più in democrazia, questo ormai dovrebbe averlo capito anche il più fesso dei cittadini italiani.
Questa porcata, con ogni probabilità, passerà.
Ma se le cose "il popolo sovrano" non può deciderle, almeno le sappia.
Comunque, stavolta di quest'iniquità ha parlato perfino il Tg1!
E il parere che potrete ascoltare dal video che vi posto più sotto, non è precisamente favorevole a questo stravolgimento.
Per chi volesse provarsi a far conoscere a quante più persone possibile di che cosa si tratta ecco un post di Paolo Barnard dedicato a questo argomento: cliccate qui.



Guarda il video su YouTube


 Renato Valusso


domenica 15 aprile 2012

DENUNCIAMO I GOLPISTI DELLA FINANZA

Vi ho già scritto su questo blog del Golpe Finanziario messo in atto dai poteri forti con la connivenza e l'avallo delle più alte cariche dello Stato italiano.
Sapete che esiste la possibilità di denunciare legalmente questa gente, seguendo l'esempio dell'Avvocato Paola Musu (v.qui) e sapete anche che se non faremo nulla per provare almeno a porre un freno al piano della grande finanza internazionale, che ormai si è messa in tasca l'alta dirigenza della UE, il nostro futuro sarà inevitabilmente segnato da un programma sociale e economico in cui i diritti dei cittadini, frutto di quasi due secoli di lotta dal basso, conteranno poco o nulla e il nostro Paese, alla stessa stregua degli altri della zona Euro e segnatamente quelli dell'Europa meridionale, sarà destinato a conoscere una povertà e una arretratezza sociale quali non si vedevano dagli anni '50 del secolo scorso.
Vi ho già riportato che cosa serve fare per inoltrare la denuncia (v.) e da questo spazio sul web proseguirò la campagna di informazione e di lotta contro questo sistema perverso che vuole stritolare gli Stati, le leggi e i diritti dei cittadini in favore degli interessi enormi della finanza speculativa.
E' di oggi questo post di Paolo Barnard, pubblicato sul suo sito internet: leggetelo cliccando qui.
Non arrendiamoci, non pensate che non ci sia niente da poter fare, che è tutto inutile o, peggio, che il lavoro di studio e divulgazione di persone come Barnard o Lidia Undiemi è inattendibile: non facciamo questa cortesia ai voraci distruttori del bene comune, a questi automi che al posto della coscienza hanno un forziere e che sono pronti a mettere in ginocchio milioni e milioni di persone per l'ulteriore, mostruoso arricchimento di poche decine di migliaia di speculatori e banchieri.
Ad oggi, in Italia, nessun partito politico, neppure quelli che sono all'opposizione, sta veramente informando i cittadini sui reali retroscena di questa crisi in gran parte pilotata: non aspettatevi che siano i politici a fare qualcosa contro questa gigantesca macchina di morte e distruzione in nome dell'interesse di pochi.
Facciamolo noi, noi persone comuni, noi cittadini, noi, i blogger, gli informatori liberi, senza nessun padrone che ci dice che cosa scrivere e pubblicare, noi gente del popolo: lottiamo per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, perché nessuno lo farà per noi.
Divulghiamo, informiamo, organizziamoci in gruppi e associazioni, in movimenti, agiamo, sul web e sul territorio, mettiamo i politici di fronte alla nostra richiesta irrevocabile e irremovibile di fare e pretendere chiarezza, di non ratificare a occhi chiusi mostruosità come l' ESM (leggi qui) che mettono i sacrifici di intere generazioni di italiani nelle mani di un'oligarchia finanziaria che tutto ha a cuore fuorché il bene dei popoli.
A presto
Renato Valusso

sabato 14 aprile 2012

L'INGANNO DELL'ESM: PARLA LIDIA UNDIEMI

Dopo le sue dimissioni dall'IDV del 2 aprile 2012, l' economista Lidia Undiemi prosegue la campagna di informazione volta a sensibilizzare l'attenzione pubblica sul tema della prevista ratifica dell'ESM, l' European Stability Mechanism, uno strumento finanziario micidiale per la democrazia e la sovranità degli Stati-nazione, in realtà già oggi quasi annullata, una mostruosità partorita dai tecnocrati pro-business che gestiscono l'economia della UE al di sopra di ogni forma di controllo democratico, che, qualora incondizionatamente avallato, significherebbe rimettere tutte le decisioni di maggiore importanza in materia di economia nazionale nelle mani di organizzazioni oligarchiche che rispondono in realtà ai signori della grande finanza internazionale, con l' equità verso i cittadini che possiamo immaginare.
Il momento è grave: occorre sapere, conoscere, informare e organizzarci assieme, noi comuni cittadini, per fare una fortissima pressione sui mezzi di informazione ufficiali e sugli esponenti politici affinché le politiche antipopolari e criminali di questa UE al servizio della grande finanza speculativa possano essere arginate.
Più sotto, vi posto il più recente videomessaggio della Dottoressa Undiemi.
A presto


Guarda il video su YouTube



 R. V.

IMMAGINE



















SEI SIMPATICA
TROIETTA
E
GUARDANDOTI
MI PASSANO
MOLTI MALI
ANCHE
IL RICORDO
DI QUELLI
CHE LE DONNE
MI
HANNO FATTO

MA SEI SOLO
UNA FOTO
A USO
E CONSUMO
DELLA FANTASIA
DEI MASCHI

A CONOSCERTI
SARAI SIMPATICA
COME
NELLA FOTO
FINCHE'
CI SONO
PALANCHE
NEL PORTAFOGLI
O
FINO A QUANDO
NON HAI
LE
TUE COSE
CHE
TI FANNO
GIRARE
LE OVAIE

E ALLORA
APRITI
CIELO
E TERRA

MA
CI CASCO
SEMPRE
NON
IMPARO
MAI

CHE
PER
COMANDARE
ALL'UOMO
QUEL
FOTTUTO
DI
CREATORE
O
CHI PER LUI
VI
HA FATTO.

 R. V.

AMICI

ALTRO CHE
ANDARSENE IN GIRO
CON
LA LANTERNA
IN PIENO GIORNO
A CERCARE
UNO
ALMENO UNO
CHE
SIA DEGNO
DI
ESSERE
CONSIDERATO
UN UOMO

NON
BASTEREBBE
UN RIFLETTORE
MI SA

PAROLE
AL VENTO
DISCORSI VUOTI
PERSONE VANE
OCCHI VACUI
TESTE DI CAZZO

SCRIVONO LIBRI
GIRANO FILM
SI
ATTEGGIANO
A GRANDI CRITICI
DEGLI ALTRI
E FORSE
VALGONO MENO
DEL
LACCIO DELLE SCARPE
DI COLORO
CHE
CRITICANO
O CHE
IRRIDONO

CRITICI
VERSO COLORO
CHE
STANNO SOPRA
E
IN CUOR LORO
INVIDIOSI
DI LORO

INTELLETTUALI
DI CARTONE
GENTUCOLA SFIGATA
NULL'ALTRO

NON
VALETE
LA SPESA
CHE
LA MAMMA
FA
PER VOI
OGNI GIORNO.


« Durante un banchetto gli gettarono degli ossi, come a un cane. Diogene, andandosene, pisciò loro addosso, come fa un cane. »

 (Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi,VI,46)

 R. V. 

venerdì 13 aprile 2012

SANGUINA ANCORA

NEL BUIO DELLA NOTTE
MI SEI APPARSO
E I TUOI OCCHI
ERANO
DI FIAMMA

MI HAI PARLATO
E NELLE TUE PAROLE
C'ERANO
ANTICHE LUSINGHE
E PROMESSE
DI BENE
E DI FELICITA'

MA ALLORA
PERCHE'
TI NASCONDI
NELLA NOTTE?

MI HAI PROMESSO
UN GRANDE POTERE
SE
TI AVESSI CREDUTO

SE HAI DAVVERO
QUESTO
GRANDE POTERE
A
CHE TI SERVE
PROMETTERE
PER ESSERE CREDUTO?

SENTI, IO
CONOSCO
QUALCUNO
CHE
NON HA BISOGNO
DI
NASCONDERSI NEL BUIO
E NON HA
VANE LUSINGHE
PER
ESSERE CREDUTO
QUALCUNO
IMMENSAMENTE
PIU'
GRANDE DI TE
E IL SUO
POTERE
E'
TUTTO
IN QUESTO SANGUE
CHE COLA
CHE ORA
E'
SULLE MIE MANI
CHE
TI MOSTRO
E TU
TI RITRAI IMPAURITO

COSI'
SEI FUGGITO
SEI SCOMPARSO
NEL BUIO DELLA NOTTE
E TI DICEVI
FORTE
TI DICEVI
IMMENSAMENTE POTENTE
MA PIU' FORTE DI TE
E'
STATO
UN UOMO
SOLO
TORTURATO
DA ALTRI UOMINI
E IL SUO SANGUE
CHE
ANCORA COLA
DALLA CROCE.

 R. V.




Mi sembra doveroso precisare che non sono cristiano; tuttavia, in sintesi estrema, vi sono degli elementi nella figura e nell'insegnamento del Cristo che toccano la parte più profonda dell'essere umano e in quanto tali non possono essere ignorati.

VALORE DEL SIGNORAGGIO


Interessante e preoccupante analisi della situazione Europea, svolta dai signori della finanza, che si conclude con una proposta da capire meglio:

utilizzare il valore dei diritti di signoraggio della BCE (allora esiste !!) per finanziare a tasso zero il debito pubblico degli stati che rispettano gli impegni di disciplina.

Certo, la proposta è interessante ... soprattutto per i creditori...

Un po’ meno per noi cittadini.

Ma è molto interessante anche la stima, effettuata dalla Citibank e dalla Goldman Sachs (non proprio da brigate rivoluzionarie..)

Eccola: i diritti di signoraggio della BCE valgono 2-3 trilioni di Euro !

Troppi zeri per capire di cosa stiamo parlando..

Visto che quei 2-3 trilioni di euro esistono, che ne dite se ne reclamiamo democraticamente la proprietà e proponiamo di utilizzarli per rilanciare, in questa Europa asservita alle banche ed alla finanza, il benessere sociale e il lavoro produttivo ?

I sacrifici che ci vengono richiesti sono illegittimi e inutili. Dobbiamo prenderne coscienza.

Un conto è la serietà ed il rigore, un altro conto è essere sfruttati e presi in giro. 

La possibilità di dare un lavoro onesto, dignitoso, ben retribuito a tutti esiste: manca solo la volontà politica di fare le scelte adeguate.

Perché le scelte politiche (non tecniche, ma politiche e di parte) sono fatte, oggi, per tutelare gli interessi di pochi, ricchi, potenti e perversi. 


 Guido Grossi


mercoledì 11 aprile 2012

Sag DEG 1994

ERA UN INVERNO
FREDDO
E PIOVOSO
IL CIELO
PIANGEVA
SOPRA UDINE

L'ITALIA
ENTRAVA
NELL'INIZIO
DELLA
SUA FINE
ACCOMPAGNATA
DAL GRUGNITO
DEL TRICHECO RAZZISTA
E DAL SORRISO IDIOTA
DEL
PAGLIACCIO TELEVISIVO

IL DISORDINE
REGNAVA SOVRANO
NELL'APPARTAMENTO
E NE' IL TABACCO
NE' LA MARIA
BASTAVANO
A CALMARCI

LE TELE, I COLORI
GIACEVANO
IN UN ANGOLO
INUTILIZZATI
ORMAI
DA SETTIMANE;
LA MACCHINA PER SCRIVERE
DORMIVA
DI UN SONNO
CHE SEMBRAVA
SENZA RISVEGLIO

SENZA TALENTO
MI AVEVA DETTO
E FORSE
AVEVA RAGIONE
MA
GLI AVEVO RISPOSTO
ALLO STESSO MODO
ANCHE
SE NON LO PENSAVO
NON L'HO PENSATO MAI
ERA UN VERO
ARTISTA
MAI
AVEVO VISTO
UN TRATTO
COSI' SICURO SENSIBILE
E NERVOSO
AL TEMPO STESSO,
I DETTAGLI CURATI
FINO ALL'OSSESSIONE

MA ORMAI
LITIGAVAMO
PER
UN NIENTE
E SPESSO
ERAVAMO
FATTI O UBRIACHI
DI BIRRA
E MATTI
ERAVAMO
GIA' DI NOSTRO

NIENTE
NEANCHE
UNA PAROLA
MI
USCIVA
FISSAVO
CON ODIO
IL FOGLIO BIANCO
LUI
ANDAVA IN GIRO
PER NEGOZI
A PROPORRE
MINIATURE ANTICATE
DELLA CITTA'
CAGATE COSI'
CHE
SVILIVANO
L'ARTISTA CHE ERA

UN GIORNO
GLI DISSI
SENTO
CHE BERLUSCONI
STA VINCENDO
ANCHE NOI
IL GRANDE VUOTO
ANNIENTA
ANCHE
LA NOSTRA ANIMA
E LUI
FECE L'ERRORE
DI CREDERCI
INGENUO
CHE NON ERA ALTRO

ORMAI
PADRONA
DELLE NOSTRE
CONVERSAZIONI
ERA
LA BOTTIGLIA
IO
SCRIVEVO STRONZATE
PEGGIORI FORSE
DI QUELLI
CHE
I PENNIVENDOLI
DEL MESSAGGERO VENETO
E DI ALTRI GIORNALI
DEI PADRONI
HANNO IL CORAGGIO
DI DEFINIRE ARTICOLI
ANCORA UN PO'
E
AVREI
POTUTO
GUADAGNARMI DA VIVERE
PROSTITUENDOMI
COME LORO.
LUI
IMBELLETTAVA
FAESITI
E TELE
CON I COLORI
CHE
PIACEVANO
ALLE DONNETTE
DELLA
PICCOLA BORGHESIA UDINESE.
CHE SCHIFO.

UN GIORNO
MI RICORDO
INCIAMPO'
IN UNA BOTTIGLIA
DI MORETTI
CHE
AVEVO LASCIATO
SUL PAVIMENTO
E LITIGAMMO FURIOSAMENTE

LO PIANTAI
IN ASSO
E
NON CI
PARLAMMO
PIU'
PER ANNI

ERA UN ARTISTA VERO
COME
CE NE SONO POCHI
MA
LA SOLITUDINE
PUO'
ABBATTERE
FACILMENTE
ANCHE
CARATTERI
BEN PIU' FORTI
DEL SUO
COSI'
DI SUO
RIMASE POCO
TROPPO POCO
ANCHE SE ADESSO
QUALCHE CRITICO
SE LO FILA

GLIELO DICO SEMPRE
QUANDO
VADO
A TROVARLO
AL CIMITERO
E LUI
SEMBRA
SORRIDERMI IRONICAMENTE
DALL'AUTORITRATTO
CHE
GLI HANNO
APPICCICATO
SULLA LAPIDE.

R. V.

LO FACCIAMO O SIETE CONVINTI CHE SIA SOLO UN GIOCO?

E' quanto meno sorprendente che, a fronte del lavoro di divulgazione e denuncia di attivisti come l'instancabile Paolo Barnard, del quale posto di seguito l'ultimo appello apparso sul suo sito, ci siano ancora tanti addormentati che non riescono a comprendere la gravità della situazione attuale e la realtà tremenda del golpe finanziario in atto.
E' di questi giorni la denuncia contro questi criminali presentata dall'avvocato cagliaritano Paola Musu, a cui si rifà anche lo stesso Barnard: forza, andiamo a vedere di che si tratta e, se davvero siamo gente con un minimo di dignità e consapevolezza, presentiamo denuncia a nostra volta e sosteniamo questa coraggiosa iniziativa fino in fondo.
Altrimenti, zitti e basta: soffrite, pagate e tacete.
Non siete degni neppure di protestare.
Il post di Paolo Barnard: cliccate qui.
A presto...e diamoci da fare!

Renato Valusso


martedì 10 aprile 2012

VITA MONDANA

UN'ALTRA
GRIGIA SETTIMANA
PASSATA
A SENTIR
BRONTOLARE
IL
CAPOREPARTO
DOPO
TANTI
DI
QUEI COLPI
DI PRESSA
DA
USCIRE
SORDO
O MATTO
E RINGRAZIARE
CHE
CI SIA
ANCORA LAVORO
DICONO
CHE LA DITTA
ABBIA
ANCORA
COMMESSE
FINO AL 2015

E L'AFFITTO
DELLA STANZA
DA PAGARE
E
IL MUTUO
DI
QUEL CATORCIO DI AUTO
E L'ASSEGNO
PER LEI
CHE
SI E' TENUTA LA CASA
E I DUE
BAMBINI

PARLANO DI CALCIO
IN SPOGLIATOIO
ME
NE FREGO
DEL CALCIO
AVESSI
BECCATO
LA SCHEDINA GIUSTA
UNA VOLTA

A CENA
SOLITA SBOBBA
RISCALDATA
CON  IL MICRO

MA DOVE VADO?
MA OGGI E' DOMENICA
E QUEI QUATTRO
MESSI DA PARTE
ME LI VOGLIO
PROPRIO
SPENDERE
QUESTO MONTI
E' PROPRIO BRAVO
A RISPARMIARE
I SOLDI
DEGLI ALTRI

E OGGI PERO'
QUEI QUATTRO
ME LI STO
SPENDENDO TUTTI
DIO BOIA
BALLANDO UBRIACO
CON UNA PUTTANA

MA DOVE VADO?

R. V.

FRATELLO

NERO, T'HO PRESO
A CALCI
T'HO DETTO
VATTENE
NON TI HO
CHIESTO
IO
DI VENIRE
IN ITALIA
NON M'INTERESSA
SE DICI
DI
AVER FAME
E
CHIEDI L'ELEMOSINA

SEI
UN BASTARDO
CHIAMO
LA POLIZIA

NO, NERO
LA POLIZIA
LA
CHIAMO IO
E
CREDERANNO
A ME

VATTENE
NON INFASTIDIRE
LA GENTE
NON TI HO
CHIESTO
IO
DI VENIRE
IN ITALIA
A FARE
IL FURBO

MA FORSE
IL FURBO
NON LO
FACEVA
FORSE
AVEVA FAME
PER
DAVVERO

E' VERO CHE
NON HANNO
CHIESTO A ME
SE VOLEVO
STRANIERI
TRA
I PIEDI
E
PER LA STRADA
MA FORSE
AVEVA FAME
PER DAVVERO

NON ODIARMI
RAGAZZO NERO
IN FONDO
GLI SBIRRI
NON LI HO CHIAMATI
E
MAGARI
QUELLI
TI RISPEDIVANO IN AFRICA

NON ODIARMI
SONO
SOLO
UN UBRIACONE DISOCCUPATO
E
HO TRE FIGLI
CHE NESSUN NERO
E NESSUN
POLITICO FOTTUTO
MANTERRA'
MAI

R. V.

PAESE

PAESE
IO TI RICORDO
MA
SENZA AMORE

PAESE
CHE
NON
MI HAI
MAI COMPRESO
PAESE
CHE
NON HO AMATO

GLI ANNI TRASCORSI
NELLE
TUE STRADE
NELLE VIE
SILENZIOSE
FREDDE
O
ASSOLATE
SONO
FUGGITI VIA
COME SABBIA
TRA
LE DITA

PAESE
TU
NON MERITI
UN
POSTO
NELLA MEMORIA

SEI STATO NIENTE.

R. V.

DIETRO IL FUMO

DIETRO AL FUMO
DELLA SIGARETTA,
LA SERA
ORMAI INCOMBENTE,
NASCONDEVA
I SUOI PENSIERI

AL TAVOLINO
DEL CAFFE'
OSSERVAVA
CON
LANGUIDO INTERESSE
LE MOVENZE
DI UNA
BELLA RAGAZZA
CHE
PASSAVA PER
LA VIA

EPPURE
C'ERA STATO
UN TEMPO
CHE
QUELLE MOVENZE
NON
RISVEGLIAVANO
NULLA

UN TEMPO
IN CUI
ALTRA PASSIONE
DIVAMPAVA
VERGOGNOSA
MALEDETTA

UNA PASSIONE
COSI'
VIOLENTA
E
TRAVOLGENTE
DA
AVERLA
OBNUBILATA
PER SEMPRE
CANCELLATA
DALLA MEMORIA

EPPURE
AVEVA
GLI STESSI
CAPELLI
BIONDI
DELLA GIOVANE
CHE
ORA PASSAVA

E FORSE
GLI OCCHI
SONO
AZZURRI
COM'ERANO I SUOI...

DOVE SARA' ORA?
E PER UN
MOMENTO
IL RICORDO
DI
QUELL'EMOZIONE ANTICA
TORNO'
IL RICORDO
DI QUELLA FEBBRE
DI
QUEL TORMENTO MUTO
CHE
NON GLI AVEVA
CONCESSO PACE
CHE FORSE
LO
AVEVA CONDOTTO
ALLA PAZZIA.

TUTTO ARCHIVIATO
COME
INCIDENTE
DI GIOVENTU'
SPENTO
COME
LA CICCA
CHE ORA
SCHIACCIAVA NERVOSAMENTE
NEL POSACENERE.

MA ERANO ALTRI TEMPI...
SI E' FATTO TARDI
MEGLIO
ANDARE A CASA.

R. V.


FANTASMI

UN INUTILE FILM
E' STATO
TORNARE QUA
DOPO TANTI ANNI

IL TEMPO
NON TI HA
CAMBIATA
POI COSI' TANTO
FUORI

LA GRAZIA
DEL PORTAMENTO
E' RIMASTA
LA STESSA

ANCHE
LE BATTUTE
SIMPATICHE
IMPROVVISE
SONO
LE STESSE

MA DOVE
NEI NOSTRI
DISCORSI
DI ALLORA
SCINTILLAVA
LA VITA
ADESSO

SOLO
UN PIETOSO
CLICHE'
REGGE
LA SCENA

TUTTO
QUELLO
CHE E' STATO
SEMBRA
APPARTENERE
A UN ALTRO MONDO

E DI REALE
NON RESTANO
CHE
QUESTO TAVOLO
E QUESTA PIAZZA
GLI STESSI
DI ALLORA.

R. V.

FOGLIE SECCHE E PAROLA

Un marciapiede coperto
di foglie secche
e la sua ramazza
in movimento
e a ogni ramazzata
un pensiero
e un ricordo
uno via l'altro


l'infanzia lontana
il treno
che 
l'aveva portato
in Italia
assieme
ai suoi genitori
la casa
meta agognata
della fatica dei suoi
e poi
la nascita dei fratelli
la TV in bianco e nero
la scuola
quella maestra
vecchia, antipatica
e già allora
la sua passione
per lo scrivere
i diari colorati coi lapis
il suo mondo
segreto
fatto di parole scritte
che
non uscivano mai
a voce


e poi
il sole rotto
dell'adolescenza
la solitudine
la sofferenza
la malattia
che
gli rubava i pensieri
anche
se faceva
di tutto
per metterli sulla carta
non bastavano
tutta la carta
e tutto l'inchiostro
del mondo
per fermarli


e poi, di nuovo
la vita
ma non era
la stessa di prima
gli sembrava
quella di un altro
le stelle
erano cambiate
nel suo cielo


e poi
c'erano state
strade vuote
e polverose
e il trascinarsi
di un cane ferito
e per lunghi anni
aveva dimenticato
la penna


e c'erano stati
Natali freddi e vuoti
e salari
a mesi alterni


poi, lo sbando
il disastro
le sbarre
e quando era 
stato di nuovo libero
quella libertà
non aveva 
profumo


un mondo grigio
senza parole
e per non morire
si era aggrappato
a quella
maledetta ramazza


e, come ora, dai
una ramazzata
via l'altra
a voler cancellare
i pensieri
a voler cancellare
i ricordi


ma ecco
che
dopo tanti anni
sentiva
la parola
nuovamente salire 
in lui
e chiedere
prepotentemente
di essere scritta
di essere ascoltata
e ora scriveva
ancora
ma questa volta
non doveva
essere
sangue perduto
questa volta
la parola
deve essere scritta
per rimanere


e via le foglie secche
una ramazzata
via l'altra
se ne vanno
la parola
resta.


 R. V.