domenica 9 dicembre 2012

RAGIONAMENTO COLLETTIVO di Guido Grossi


E' difficile "vedere" la situazione per quello che è, perché fa paura. Ma la realtà inizia ad apparire con chiarezza, mentre la nostra paura viene usata per farci accettare l'inaccettabile.

Dobbiamo capire e reagire. Svolgere un ragionamento collettivo.

La situazione.

Il grande capitale finanziario internazionale (diciamo per brevità Goldman Sachs e tutto ciò che rappresenta, finanza e multinazionali), è riuscito negli ultimi trent'anni a impossessarsi delle leve di governo delle società occidentali, facendo modificare leggi, regolamenti e perfino le costituzioni:

- ha sottratto al controllo di Parlamenti e Governi: le banche centrali che emettono la moneta; il sistema finanziario che indirizza l'utilizzo della moneta, fatto di banche, finanziarie e gestori collettivi di risparmio; i "regolatori" sopranazionali dello stesso sistema;

- ha infiltrato i suoi uomini in tutte quelle istituzioni (da ultimo, Bank of England);

- ha portato in posizioni di governo i suoi uomini (spesso cooptati, non eletti) in tutti gli stati che contano;

- ha trasformato la BCE e il MES nei nuovi salvatori del sistema finanziario, dotati del potere di "condizionare" gli stati in difficoltà con ricette di politica economica (ma anche sociale!);

- li ha dotati di risorse illimitate, a fronte di un budget gestito da Parlamento e altri organi per tutte le altre politiche che è ridicolo: 5 mld all'anno a testa per i 27 membri;

- controlla la comunicazione di massa che alimenta le nostre paure mentre nega l'informazione reale e ogni possibilità di ragionamento collettivo. La ragione viene sostituita da dogmi (competizione internazionale, crescita, rigore, privato, mercato, profitto);

- controlla i mercati finanziari ed usa il loro potere ricattatorio (spread, agenzie di rating) per imporre politiche di austerità che aggravano oggettivamente le nostre condizioni di vita, ma anche gli stessi parametri in nome dei quali agiscono (debito/PIL);

- ha concluso un tacito patto scellerato con intere classi politiche nei paesi del sud europa: il potere viene ceduto alla finanza, in cambio del diritto dei politici di mantenere privilegi odiosi e intrallazzi mafiosi.

- tacito patto scellerato con le classi politiche della Germania e dei paesi del nord europa: il potere viene ceduto alla finanza; in cambio le regole UE (Euro, parametri di Maastricht, regole sul commercio, politiche di austerità) favoriscono - con crescente e incontestabile evidenza - le loro economie (e quindi consenso).


Solo la paura e la confusione ci spingono ad accettare: cessioni di sovranità, cessioni di patrimonio pubblico, cessioni dei diritti sociali, disoccupazione crescente, condizioni di lavoro sempre più facilmente assimilabili a quelle della schiavitù, svendita delle nostre ricchezze private, ma anche della nostra dignità di cittadini e di esseri umani.

La nostra mancanza di coraggio, nel fare chiarezza e reagire, è complice di queste conseguenze:

1) La fine della democrazia rappresentativa: gli organi che decidono sono coperti da immunità, segreto, insindacabilità; non solo BCE e MES, ma anche la nuova polizia militare Eurogendfor.

2) Le principali risorse vengono indirizzate verso il sistema finanziario internazionale.
Banche e istituzioni finanziarie (non regolate) hanno urgente bisogno di coprire le voragini di bilancio (ancora nascoste.. off balance sheet) causate dai derivati e dal credito facile, oramai irrecuperabile. Milioni di miliardi fasulli. Bolle speculative destinate a svanire, in un brusco risveglio collettivo.

3) Il tentativo di convertire - attraverso le politiche di austerità - quella ricchezza di carta nella nostra ricchezza reale: aziende, case, terreni, gioielli. Pubblici e privati.

4) La subordinazione dei lavoratori e delle medie e piccole imprese a quegli interessi: non hanno risorse dal sistema bancario/finanziario, non hanno risorse né servizi dallo stato, pagano tasse sempre più insopportabili.

5) La fine dello stato sociale: non avanza un centesimo per i servizi sociali quali sanità, pensioni, giustizia, scuola, sicurezza...


Sono sempre e solo paura e confusione che spingono ad accettare dittatura e schiavitù.


Le possibilità alternative per uscirne.

I partiti tradizionali - tutti - sembrano aver accettato il tacito accordo, dimostrando una assoluta mancanza di volontà di disciplinare seriamente il sistema finanziario, diventato autoreferente.Solo promesse vaghissime e inconcludenti.

Le proposte alternative.

Il M5S lamenta pezzi del problema ed ha il merito di aver iniziato a scoprire alcuni inganni. Ha una difficoltà evidente ad inquadrarlo nella sua interezza. Non offre risposte valide, né con gli uomini messi in campo, né con le idee. Non offre garanzie di trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, che resta accentrato per le scelte che contano, decentrato solo per quelle marginali.

Tentativi di aggregazione dei movimenti sovranisti offrono questa prospettiva:
- uscita dall'UE e dall'Euro
- demolizione della finanza speculativa
- rilancio della produzione e dell'occupazione con politiche keynesiane (mmt etc)
- maggior sensibilità verso gli interessi delle aziende (detassazione, sburocratizzazione)
- visione "privatistica" dell'economia e dei servizi
- nazionalismo
- spostamento degli interessi geopolitici del paese verso una direttrice che unisce nord africa, europa del sud, medio oriente, caucaso, Russia, oppure genericamente verso i BRICS o il sud america
- democrazia diretta di facciata (sondaggi.. promesse di riforma della costituzione per referendum etc)
- propensione ai grandi investimenti infrastrutturali
- scarsissima possibilità di partecipare al processo decisionale
- organizzazione efficiente e possibilità di finanziamenti (trasparenti?)

Tentativi di aggregazione dei movimenti da sinistra offrono questa prospettiva:
- ambiguità e scarsa consapevolezza dei problemi legati all'UE, all'Euro ed alla finanza (critica ma senza soluzioni)
- maggiore sensibilità verso gli interessi dei lavoratori e dei diritti dei cittadini
- visione "pubblicistica" dei servizi
- propensione al lavoro diffuso (grande piano di piccole opere) in settori eco sostenibili
- mantenimento degli interessi geopolitici saldamente ancorati all'Europa (USA?)
- limitata possibilità di partecipare al processo decisionale
- la democrazia diretta è ignorata
- organizzazione approssimativa, difficoltà di finanziamento.

Nessuna è pienamente soddisfacente

Possiamo:

- andare ognuno per conto proprio, laddove ci si riconosce di più

- lavorare da dentro per farli incontrare

- lavorare da fuori per costruire una alternativa che ci soddisfi pienamente (e che potrebbe essere un punto d'incontro) che definirei in questi termini (bozza che possiamo mettere a punto):

- recesso dall'UE e dall'Euro attraverso il negoziato previsto dall'art 50
- demolizione della finanza speculativa
- rilancio della produzione e della piena occupazione con politiche keynesiane
- sburocratizzazione
- riforma fiscale ex art 53
- servizi pubblici ma efficienti
- obiettivo di medio termine: l'Europa dei popoli- quorum zero
- processo decisionale partecipato e trasparente (vedi statuto) nella scelta dei candidati e nel dettaglio del programma, all'interno delle linee delineate
- grande piano di piccole opere
- partecipazioni statali nelle aziende strategiche

la discussione è aperta.

giovedì 22 novembre 2012

MESSAGGIO PER LE ELEZIONI.


AMICI, NON CREDETE ALLE PROMESSE CHE IN CAMPAGNA ELETTORALE GLI ESPONENTI DI QUESTI PARTITI VI FARANNO: PUR DI RIMANERE AL GOVERNO RACCONTERANNO QUALSIASI FAVOLA.
VI DIRANNO ANCHE, ALCUNI DI LORO, CHE IN CASO DI VITTORIA NON GOVERNERANNO CON MARIO MONTI. 
SONO BALLE.
NON POSSONO, QUESTI FARISEI, DARE ORDINI AL GRANDE POTERE FINANZIARIO SOVRANAZIONALE DI CUI MONTI E' LA MASSIMA ESPRESSIONE IN ITALIA. 
MONTI RESTERA' FINO A QUANDO IL SUO COMPITO (CHE E' QUELLO DI SMEMBRARE FINANZIARIAMENTE IL PAESE PER POI SVENDERLO) NON SARA' ULTIMATO.
SE PROPRIO L'INDIGNAZIONE E LA PRESSIONE POPOLARE RAGGIUNGERANNO LIVELLI PREOCCUPANTI LA TROIKA PROVVEDERA' A SOSTITUIRE IL SICARIO ATTUALE CON UN ALTRO DEI SUOI FEDELI, MOLTO MENO NOTO, MA PROBABILMENTE QUESTO NON SERVIRA'.
QUESTA GENTE NON POTRA' MAI ORDINARE ALCUNCHE' A MARIO MONTI: IN REALTA' E' L'ESATTO CONTRARIO.
VOTATE PER I NUOVI MOVIMENTI E GRUPPI POLITICI CHE CHIEDONO IL RIPRISTINO DI TUTTE LE NOSTRE SOVRANITA', DA QUELLA POPOLARE A QUELLA MONETARIA, E L'INTRODUZIONE DI NUOVI STRUMENTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA.

O RINNOVARSI O PERIRE.  


Renato Valusso 

martedì 13 novembre 2012

LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA di Lorella Presotto


E' fuori dubbio che ormai una gran parte di italiani rivendichi il diritto di partecipare all'amministrazione della cosa pubblica, attraverso l'esercizio della democrazia partecipativa detta anche democrazia diretta.Ho notato però che le modalità di attuazione e lo svolgimento della funzione non sono chiari a tutti, e che esistono diverse interpretazioni tra gli elettori attivi.
Anzi tutto desidero sottolineare che la democrazia partecipativa non esclude la presenza di organi rappresentativi, quali i partiti politici, o di istituzioni pubbliche, quali il Parlamento. Quello che voglio significare è che l'esercizio della democrazia partecipativa non esclude l'esercizio della democrazia rappresentativa. Esse infatti costituiscono due facce della medesima medaglia, necessarie l'una all'altra per la vita di uno Stato.Pensate a cosa accadrebbe se per ogni singola decisione, ogni singolo provvedimento legislativo, tutto l'elettorato attivo venisse chiamato alle urne. Il paese si paralizzerebbe, con conseguenze devastanti per la vita di tutti noi, non ultimi i costi insostenibili.
Questa visione non realistica della potere popolare trova la sua nascita nell'insofferenza dello stesso popolo, troppe volte sottomesso e depauperato della propria volontà.
Dunque a mio modesto avviso, non bisogna stravolgere il significato intrinseco del valore di democrazia diretta, ma bensì comprenderne esattamente i meccanismi e i limiti da porre ai delegati di esercizio.
La Costituzione della Repubblica Italiana, quella originale, emanata nel 1948, prima che subisse numerose modifiche volte solo a non attuare i principi che i padri costituenti avevano ad essa affidato, è stata dotata di tutti i meccanismi di democrazia partecipativa. I padri costituenti, tuttavia erano ben consci, che la popolazione italiana, altamente analfabetizzata all'epoca, non aveva capacità di gestire queste forme di esercizio di potere. Pur prevedendo quindi l'esercizio del referendum, della petizione e dell'iniziativa di legge popolare nella Costituzione, i suoi padri decisero di porvi dei limiti, delegando alle successive classi dirigenti, il compito di ridurre tali limiti, con relazione alla crescita culturale della popolazione, sino ad arrivare al giorno in cui, questi limiti sarebbero stati del tutto annullati. I Costituenti avevano ben in mente che solo una popolazione completamente alfabetizzata, avrebbe posseduto gli strumenti culturali per poter esercitare con razionalità e responsabilità la democrazia partecipata.
La morte prematura di uomini con forte senso dello Stato, ha però purtroppo, deviato il percorso che essi stessi avevano tracciato. Non mi soffermerò molto sull'analisi storica degli ultimi sessant'anni . E' ormai nella conoscenza di tutti noi quanto, le classi dirigenti che si sono succedute negli anni dopo la Costituzione della Repubblica, si siano adoperate per non attuare mai la riduzione progressiva di questi limiti al potere popolare, incentivando e introducendo invece nuove forme e meccanismi di controllo e limite del potere di partecipazione popolare.
Quello che vorrei che emergesse chiaramente da questa mia pubblicazione è che sarebbe del tutto irrazionale gettare via la nostra Carta Costituzionale, mi riferisco a quella originale del 1948; mentre è invece necessario attuarla secondo quella filosofia del diritto che i padri costituenti ci hanno tramandato. La nostra Carta, con la vera attuazione, e mediante l'introduzione di meccanismi che diano certezza all'esercizio della democrazia partecipativa (autonomia referendaria, estensione del referendum, tempi certi per la petizione e l'iniziativa di legge popolare), rappresenta il nostro titolo di popolo sovrano. Non compiano l'errore sull'errore. Tutto quello che esce dalle mani umane non è perfetto, ma è senz'altro perfettibile. Analizzando la storia possiamo porre riparo agli errori e conservare ciò che di buono ci è stato tramandato. Una Repubblica si fonda su diritti e doveri reciproci, che necessariamente debbono trovare sussistenza su regole comuni e condivise; sulla certezza che quelle regole siano applicabili a ciascuno di noi, affinché determinino uguaglianza e libertà, quella libertà personale di ciascuno che finisce là ove inizia quella dell'altro. 

Lorella Presotto
13 novembre 2012

giovedì 8 novembre 2012

UNIRSI.... ma con razionalità! di Lorella Presotto


Ho sempre invitato i movimenti nati con spontaneità ad unirsi e nulla mi rende più felice del vedere che questa mia invocazione sia stata accolta da molti.
Dobbiamo però tutti fare attenzione ad una cosa: usare la razionalità, incanalare le energie e il desiderio di riscatto nel giusto modo.
La plutocrazia e la partitocrazia sono perfettamente organizzate, e se vogliamo combattere ed avere delle speranze, anche noi dobbiamo ben organizzarci.
Nulla deve essere lasciato al caso. Tutto deve essere ben studiato e attuato: unione di sinergie; ruoli precisi; strategie pianificate. 
Siamo le tessere di un unico mosaico, ma ciascuno ha un colore ed una collocazione diversa. 
Se così non fosse, il mosaico non si potrebbe mai comporre!
Democrazia diretta, significa condivisione di idee e di strategia, ma non significa intervento di tutti nello stesso momento. Talvolta è necessario organizzare piccoli gruppi di attacco con strategie e obiettivi mirati. 
Non importa il nome sotto il quale ci collocheremo, quello che importa è solo il risultato.
L’obiettivo è quello di LIBERARE l’ITALIA e promuovere una riforma del sistema, una sorta di nuova Costituente. Riportare la democrazia, il dibattito franco e costruttivo nelle opportune sedi. Ridare credibilità alle Istituzioni, pace e serenità al popolo.
Armiamoci dunque di pazienza, buon senso, spirito costruttivo e conciliativo, razionalità e soprattutto umiltà.
Un abbraccio a tutti.

Lorella Presotto  

mercoledì 10 ottobre 2012

I Padroni del Vapore gettano la maschera


E' ufficiale:  

Nell’ultima riunione del Comitato direttivo, il Club Bilderberg per la prima volta ha deciso di entrare direttamente nella politica italiana, è pronto a mettere sul piatto centinaia di Mld per portare Mario Monti alle prossime elezioni politiche del 14-15 Aprile 2013.

Il gruppo sta progettando una campagna elettorale senza precedenti, investimenti a tutto campo nella comunicazione globale, TV (Sky - RAI), Principali organi di stampa, agenzie di Stampa presenti sul web (Mediaset). Nessun gruppo di potere italiano potrà competere con la grande macchina Trilaterale.

Nel Comitato Direttivo si è deciso anche la ripartizione degli investimenti usando come metro lo share (indice di ascolto), un metro diverso si è deciso per la TV di Rupert Murdoch per il quale sono previsti investimenti per oltre 50 Mld, in questo caso non si è basati sullo Share ma sul Target degli utenti, ha meno utenti ma di cultura medio alta con potere incisivo e decisionale sul voto.

Altri 40 Mld saranno messi a disposizione della Rai di questi 30 mld solo alla prima rete nazionale. Anche per i principali quotidiani che favoriranno la vittoria di Mario Monti c’è un bel piatto da divedersi Repubblica (10 Mld) - Corriere della Sera (8 Mld), La Stampa e Il Giornale (2,5 Mld ciascuno), una bella fetta è pronta anche per il giornale della Confindustria Il Sole24 Ore e per il Secolo XiX (1 Mld ciascuno).

Altri 25 Mld saranno investiti nella Agenzie di stampa che operano sul Web e tra queste quella che la farà da padrone sarà Mediaset con ben 15 Mld, (in totale ai gioielli di famiglia andranno 17,5 Mld), naturalmente con questo assegno staccato, Berlusconi è stato liquidato.

Tra i progetti la conclusione della Torino - Lione e la relativa concessione, la privatizzazione della Rai e la cessione al Club Bilderberg.

Il Club punta ad una maggioranza assoluta per Mario Monti e fare dell’Italia il primo Paese privilegiato del Club Bilderberg su cui dovrà investire l’alta finanza mondiale. Redazione Popolari Washington-13 agosto 2012

martedì 25 settembre 2012

IL FANALINO D'EUROPA di Lorella Presotto


Altro che esserci riappropriati della nostra credibilità internazionale, come afferma mario il grande. - Non si tratta di un errore l'aver scritto il nome proprio di persona con carattere minuscolo, quanto di una implicita mia considerazione - .
Oltre ad essere finiti in coda ad ogni tipo di classifica di carattere economica, oggi siamo certi di essere il peggior paese in assoluto, avanti solo alla Turchia, in fatto di riconoscimento dei diritti umani.
Chi l'avrebbe mai detto ? I miei nonni che hanno combattuto per questo paese, si rivolterebbero nella tomba se sapessero. Meglio non sappiano, son passati a miglior vita senza aver subito l'ulteriore umiliazione di aver lottato invano.
Ebbene, la Corte di Strasburgo ci ha bollato: l'Italia è il paese con il maggior numero di condanne per violazione dei diritti umani. 
Noi, popolo fiero, che si vantava di una Costituzione scritta, che difendeva i diritti di libertà e progresso, oggi siamo divenuti una sorta di paese sottosviluppato. Il nostro diritto mirabilmente scritto non è più regola, ma semplice filosofia, quasi fossimo tornati ai tempi dei giusnaturalisti, che combattevano con la forza delle idee per affermare il diritto di ogni essere a prescindere e dalla sua nascita.
Che tristezza.

IL TRATTATO DI LISBONA: NUOVO NEGOZIO GIURIDICO O RISOLUZIONE ? di Lorella Presotto


Il 13 dicembre 2007 veniva sottoscritto il Trattato di Lisbona. La firma è avvenuta nel massimo silenzio, senza che nessuno dei popoli appartenenti agli Stati aderenti ne fosse informato del grande impatto che esso avrebbe avuto sulle loro vite. 
Il Trattato di Lisbona entrava in vigore il 1 dicembre 2009.

Cos'è esattamente un Trattato ?
Il trattato è un negozio giuridico, ovvero l'incontro della volontà di due o più Stati, diretti a disciplinare rapporti intercorrenti tra essi. Nella prassi si possono usare anche altre denominazioni, es. patto, accordo o convenzione.
Il termine protocollo viene invece solitamente utilizzato per definire un atto col quale si stabiliscono norme integrative, o un regolamento, del trattato a cui si riferisce.
Il trattato costituisce in sostanza "un contratto di rilevanza internazionale". Esso è fonte del diritto internazionale. Nel testo del trattato gli Stati che vi aderiscono sono chiamati "parti contraenti".
Essendo fonti di secondo grado, i trattati sono subordinati alle norme consuetudinarie che ne disciplinano il processo di formazione (diritto dei Trattati).
La Convenzione di Vienna del 1969, entrata in vigore nel 1980, redatta dalla Commissione ONU per la codificazione del diritto internazionale, costituisce una sorta di codice per la formazione di trattati internazionali.
A questa si aggiungono le Convenzioni di Vienna del 1978 e 1986, quest'ultima non ancora entrata in vigore.
La Convenzione di Vienna afferma che le regole in essa contenute , essendo norme del diritto consuetudinario, hanno valenza per tutti gli Stati e per tutti i tipi di trattato, o meglio valgono per tutti gli Stati contraenti (coloro che accettano in assoluta libertà di aderire ad un Trattato, e non hanno effetto retroattivo. Ovvero le regole della Convenzione di Vienna si applicano solo ai Trattati stipulati dopo la data del 1980, anno di entrata in vigore della Convenzione.
La negoziazione avviene sulla base dell'art. 7. Il testo predisposto viene sottoscritto in forma non vincolante per gli Stati. Dispongono di pieni poteri di firma i Capi di Stato, i Capi di Governo e i soggetti con delega derl Ministero degli Esteri, i capi di missioni diplomatiche, i delegati di organizzazioni internazionali.
Sulla base dell'art. 9, l'adozione del testo ha luogo con il voto favorevole dei due terzi degli Stati presenti e votanti.
Il negoziato si chiude sulla base dell'art.10 con l'apposizione della firma sul testo votato.
Con la sottoscrizione del Trattato ogni Stato aderente si impegna sulla base dell'art.10 a promuovere il processo di ratifica.
La Costituzione italiana prevede all'art. 87 comma 8, che la ratifica sia predisposta dal Presidente della Repubblica.

Quanto sopra descritto è quindi la forma e il modo attraverso il quale sono stati sottoscritti tutti i Trattati internazionali che hanno impegnato l'Italia, inclusi tutti i Trattati dell'Unione Europea.

La Costituzione della Repubblica italiana prevede che l'esercizio della sovranità popolare sia esercitata attraverso "forme e limiti stabiliti dalla stessa Costituzione (art. 1 comma 2), che l'Italia si adegui alle norme di diritto internazionale (art. 10) e che dall'esercizio dell'azione diretta della sovranità popolare (referendum) siano esclusi i trattati internazionali (art. 75 comma 2).

Sulla base di questi elementi è chiaro che tutti i Trattati sono stati legalmente sottoscritti dai rappresentanti italiani.

Qualche dubbio si solleva sul versante della "legittimità". Se pur vero che la costituzione prevede una conformazioni alle leggi del diritto internazionale, è altrettanto vero che tale conformazione dovrebbe avvenire per la salvaguardia della pace; posto il fatto che la nostra Costituzione ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie.

Proprio su questo concetto si é elevata la protesta dei giuristi, i quali rimproverano alla classe politica di aver mancato di etica per non aver sottoposto preventivamente alla volontà popolare tali trattati, essendo il popolo soggetto originario di sovranità, è poichè tali Trattati non erano indirizzati a stabilire la pace, ma erano invece tesi a modificare un sistema socio-economico.

In sostanza, la classe politica ha utilizzato la legalità della norma costittuzionale per sottrarre al popolo la legittimità dell'atto.

Il trattato internazionale, e quindi il Trattato di Lisbona, come un qualsiasi altro contratto, non é rinegoziabile, ma è fatto obbligo dal diritto internazionale di prevedere una clausola di risoluzione.

Nello specifico, il Trattato di Lisbona prevede all'art. 50 la risoluzione da parte di qualsiasi delle parti contraenti (gli Stati) senza necessità di comunicarne la motivazione specifica e conformemente alle loro norme costituzionali.
In altre parole tale scelta è possibile nel caso in cui una maggioranza parlamentare voglia recedere dal Trattato di Lisbona.
Si tratta di una mera scelta politica, da attuarsi con strumenti giuridici scritti nel diritto internazionale, nello stesso Trattato e dal nostro stesso ordinamento giuridico.


giovedì 13 settembre 2012

TUTTI VOGLIONO UNIRSI E NESSUNO LO FA

di Lorella Presotto - 12 settembre 2012


Le parole d'ordine sono unirsi e rinunciare ai personalismi. Peccato che nessuno lo fa. 
Già facile parlare, ma quando si tratta in concreto di farlo, sorgono i conflitti, le demagogie, le polemiche. 
Si stilano relazioni su ipotetiche e quanto ora, infattibili, riforme del sistema; si parla della cambiale sociale, ci si contrappone su Euro sì, Euro no, si litiga sulla rappresentanza e soprattutto sulla destra e la sinistra. Chi dice che la destra ho rovinato l'Italia, chi si oppone dicendo che è stata la sinistra.
Tutti avvocati della difesa, tutti giuristi, pronti a parlare del codicillo a pagina 324 di non so quale codice o Trattato; tutti costituzionalisti esperti nei meccanismi di voto e referendum. Dimenticavo gli economisti. Grandi teorie dello sfascio, del default, basate su cosa? Sul nulla dal momento che l'Euro è l'unica moneta al mondo priva di sovranità e non ci sono precedenti storici. Keynes contro Hayek. Articolo 18 sì, articolo 18 no.
E' un continuo discutere punto e a capo, senza mai arrivare ad una conclusione. Come la massaia che vuole fare la torta e non ha la farina.
Ma c'è qualcuno a cui la storia ha insegnato qualcosa ??
C'è qualcuno che si ricorda cosa fecero gli aderenti al Fronte Nazionale di
Liberazione ??
Forse pochi l'hanno capito, ma quando l'Italia sarà alla fame, e chiunque sarà disponibile a qualsiasi cosa per un tozzo di pane, "capirete che non saranno solo quelli di destra, o quelli di sinistra" 
Capirete che la fame non è rossa o nera. 
Sarete disposti a qualsiasi cosa pur di avere un tozzo di pane, e allora tutti i vostri bei discorsi andranno a farsi friggere con la libertà e la democrazia.
Anche un dodicenne che organizza la festa del suo compleanno saprebbe come fare. Ciascun movimento elegga un rappresentante; i rappresentanti prendano contatti tra loro; organizzino un incontro; scrivano insieme un documento; lo facciano approvare e sottoscrivere ciascuno al proprio gruppo; infine tutti i movimenti concordemente scelgano un nome. Punto.
Ma è così difficile ??


martedì 14 agosto 2012

OROLOGIO


TIC TAC
TIC TAC
LE
LANCETTE
DEL
VECCHIO
OROLOGIO
SEGNANO
IL
PASSO
ALLA
TUA VITA

TIC TAC
TIC
TAC

UN
MOVIMENTO
UN SUONO
CHE
NON
SMETTE
CHE
SI PERDE
NELLA NOTTE
E
NEL SONNO
CHE VIENE
ATTORNO ATTORNO
AL QUADRANTE
HAI
GIOCATO
TUTTO
IL TUO
DESTINO
TIC TAC
TIC
TAC

IN
UNA
SERIE
DI GIORNI
E DI
NOTTI
CHE
SI
SONO
SUSSEGUITI
COME
IN
UNA DANZA
SENZA FINE
E
IL VECCHIO
OROLOGIO
SEMPRE LI'
A
SCANDIRE
IL TEMPO
IL TEMPO
DELLA
TUA VITA
TIC TAC
TIC TAC
SEMPRE
UGUALE
E
DIVERSO
TIC TAC
TIC TAC
UN
RESPIRO
SEMPRE
IDENTICO
NEGLI ANNI

UN'OMBRA
CHE
NON
SMETTE
DI
SEGUIRTI
TIC TAC
TIC TAC
E
A
VOLTE
TI SEI
CHIESTO
SE
ANCHE
QUELLO 
CHE
HAI
NEL PETTO
FOSSE
ANCORA
UN CUORE
O SOLO
UN OROLOGIO
DI CARNE.

TIC TAC
TIC TAC
TIC.


R.  V.

FESTA


NELL'EBBREZZA
DELLA
SERATA ESTIVA
TI
LASCI
ANDARE
ALLA FESTA
E
ALL'ALLEGRIA

LA MUSICA
COME
UN'ONDA
CHE
TI PORTA
VIA LONTANO

SEMPRE
DI PIU'
VIA
LONTANO
AL DI LA'
DELLE STELLE
IN UN MONDO
DI 
LUCI
E
DI GIOIA
E
LA VITA
DI PRIMA
TE
LA SEI
DIMENTICATA

SOLO
QUEST'ONDA
DI
EMOZIONE
CHE 
TI 
FA
VOLARE
ORA
ESISTE
PER TE

ORA
LA
VITA
E'
SOLO
GIOIA
E
MUSICA
CHE
NON FINIRANNO MAI.

R.  V. 

PREDA E CACCIATORE


LA SERATA
ERA STUPENDA
SI ERA
TANTO DIVERTITA
ALLA FESTA
E ORA
CHE
STAVA
COSI' BENE
QUASI
LE DISPIACEVA
RIENTRARE SUBITO
A CASA

ERA STANCO
E RABBIOSO
STUFO
DELLE
CONTINUE PESANTI
UMILIAZIONI
DI
QUELLA
TERRA
CHE
AVEVA CREDUTO
OSPITALE
UNA VOLTA
E CHE INVECE
NON
GLI STAVA
DANDO NULLA
SE
NON
UN PASTO
ALLA MENSA PUBBLICA
E QUATTRO SOLDI
DI LAVORO NERO

L' ARIA ERA
DELIZIOSA TIEPIDA
E QUELLA PANCHINA
SEMBRAVA
ATTENDERLA APPOSTA
SI SEDETTE CONTENTA
E
SI ABBANDONO'
CON LA MENTE

CON IL CORPO
ALLA
MERAVIGLIOSA
NOTTE ESTIVA

POCHI SOLDI
SEMPRE
E
LA CATTIVERIA
DI TANTI STRANIERI
ATTORNO
A LUI
E
GLI ALTRI
CON CUI
DIVIDEVA
LE QUATTRO STANZE
CHE
ERANO DIVENTATE
TUTTA
LA SUA VITA
ANDAVA POCO D'ACCORDO
ANCHE CON LORO

I PENSIERI VAGAVANO
COME
BOLLE DI SAPONE
MENTRE
RIVIVEVA
I BEI MOMENTI
DI
UNA BELLA SERATA
E GIA'
FANTASTICAVA
DEL DOMANI...

TORVO, LE
MANI IN TASCA
ERA GIUNTO
NELLE PROSSIMITA' 
DEL PARCO
TANTO
VALEVA
FARE
DUE PASSI
ERA SPORCO
E
LO SAPEVA
NON ERA
RIUSCITO
A
LAVARSI DECENTEMENTE
PER
QUATTRO GIORNI
E GLI ABITI
NON 
GLIELI
AVEVANO ANCORA
STIRATI
ALL' ASSISTENZA
CHE SCHIFO

LA VIDE
STAVA
DISTESA
SULLA PANCHINA
ABBANDONATA
COME
IN SOGNO

UNA DONNA
SOLA 
A QUELL'ORA
AL SUO PAESE
NESSUNA
DONNA
USCIVA DA SOLA
DI NOTTE
GIA', UNA DONNA
DA QUANDO NON
INCONTRAVA 
UNA DONNA?
ERA
ANCORA BRUCIANTE
IL RICORDO
DELL'OFFESA
QUANDO
IL PADRE
DELLA 
RAGAZZA CHE
VOLEVA SPOSARE
LO
AVEVA CACCIATO
DAL BANCO
DA AMBULANTE
DICENDOGLI
CHE ERA
UN BUONO A NULLA
E CHE
NON LO VOLEVA
COME GENERO
E TUTTO PERCHE'
IL VECCHIO
AVEVA ADOCCHIATO
UN
PRETENDENTE PIU' RICCO
PER SUA FIGLIA

SI MOSSE APPENA
NEL DOLCE
DORMIVEGLIA
IN CUI
ERA CADUTA
QUANDO
SI ERA 
ALLUNGATA
NELLA PANCHINA
E
SORRISE

AVEVA
POCHI SOLDI
E
LE PROSTITUTE
COSTANO
E
QUELLA 
GIOVANE DONNA
ERA
COSI' ATTRAENTE

SI AVVICINO' IN SILENZIO
MENTRE
IL SANGUE
GLI MARTELLAVA
NELLE TEMPIE

DI COLPO
L'INCANTO
DI
QUEL DOLCE
MOMENTO
SI SPEZZO'
SENTI'
DELLE
MANI FORTI RUDI
D'ACCIAIO
CHE
L'AFFERRAVANO
BRUTALMENTE
UN
ODORE FORTE
BESTIALE
QUASI
LA SOFFOCAVA
MENTRE
INORRIDITA
TERRORIZZATA
VENIVA
SOLLEVATA
E
SCARAVENTATA
A TERRA

LE ERA
ORMAI SOPRA
E
COME
IN UN SOGNO
FEBBRILE ALLUCINATO
UBBIDIVA
ALL'ISTINTO
CHE
ORMAI COMANDAVA

LA PAURA
ERA
TANTO GRANDE
CHE
NON RIUSCIVA
NEPPURE
A URLARE
E
A POCHI
CENTIMETRI DAL 
SUO VOLTO
UN VOLTO
STRANIERO
CATTIVO
ORRENDO
E
LE FRASI
DI MINACCIA
VIOLENTE CRUDELI
IN
UN ITALIANO STENTATO
POI
GLI SCHIAFFI
I COLPI BRUTALI
E POI
IL DOLORE
QUEI
MOMENTI ORRIBILI
CHE
NON
SEMBRAVANO
PASSARE MAI
IL PESO
DEL CORPO
DELL'UOMO
SOPRA
IL SUO

GRUGNI'
E
SI TOLSE
DAL CORPO
TREMANTE
RISTETTE
PER
UN MOMENTO
COME
L'ANIMALE
DOPO
L'AGGUATO VINCITORE
E POI VIA
NELLA NOTTE:
NE AVEVO BISOGNO
AL DIAVOLO TUTTO

FU L'ALBA D'ORO
SOLTANTO
A ASCOLTARE
I SINGHIOZZI
FLEBILI
DI UNA
GIOVANE VITA
UMILIATA.

R. V.

RICORDO DI UN INCANTO


IL VIAGGIO
ERA
STATO LUNGO
E FATICOSO
MA
ERANO GIOVANI
E FELICI
E
LE ORE
ERANO PASSATE
IN UN MOMENTO

LA TOSCANA
IN AUTUNNO
ERA
STUPENDA
E
TUTTA
QUELL'ARTE
A CUI
NON
ERANO ABITUATI
AVEVA
ASSORBITO
LA
LORO ATTENZIONE
ED ERA
DIVENTATA
UNA
CORNICE IDEALE
AL
LORO IDILLIO

A TARDO POMERIGGIO
ERANO
GIUNTI A
SAN GIMIGNANO
E
LA MERAVIGLIOSA
CITTA' MEDIEVALE
AFFASCINAVA
I LORO PENSIERI

DALL'ALTO DELLA 
COLLINA
SI VEDEVA
L'ULTIMO SOLE
BRONZEO
SALUTARE
LA
CAMPAGNA INFINITA

LUI
SI
APPOGGIO'
AL MURO DI MATTONI
ESTENUATO
E
GLI
SEMBRAVA
CHE
LE STATUE
SI MUOVESSERO
E
CHE
LE VOCI
DEGLI ANTICHI ABITANTI
DI
QUEI LUOGHI
MORMORASSERO
DA
DISTANZE
INCOMMENSURABILI
DI
TEMPO
E
DI SPAZIO

- CHE HAI?
GLI CHIESE LEI
E
LA SUA VERTIGINE
NON FINIVA

LA MENTE
E LE MANI
DEGLI UOMINI
AVEVANO
FATTO
IL MIRACOLO

LORO
NON ERANO PIU'
DA
CENTINAIA E CENTINAIA
DI ANNI

LA LORO 
PRESENZA
SI
AVVERTIVA
COME
SE NON
FOSSERO
MAI MORTI.

- NIENTE, UN PO' 
DI STANCHEZZA
SORRISE LUI
E
RIPRESERO
IL CAMMINO.

r. v.

venerdì 3 agosto 2012

LA BCE "DELUDE I MERCATI" O "TRADISCE I POPOLI EUROPEI" ? COME SE NE ESCE? di Guido Grossi

Chiariamo bene la posizione di Draghi e della BCE, e traduciamo il tecnico/politichese in linguaggio volgare.

La frase di Draghi di qualche giorno fa: "«faremo tutto quanto è necessario per salvare l'euro e, credetemi, sarà abbastanza» era stata tradotta dai mercati nella speranza che la BCE avrebbe iniziato da subito ad acquistare BTP italiani e BONOS spagnoli. E infatti lo spread era sceso considerevolmente da 540 a 460.

Avrebbe rappresentato un segnale importante verso la trasformazione della BCE in una vera banca centrale, che svolge, come ci si aspetta da una banca centrale che si rispetti, il suo compito di prestatore di ultima istanza: quando famiglie, aziende e operatori finanziari non comprano tutti i titoli necessari a finanziare il debito dello stato, la banca centrale assorbe la parte non sottoscritta per evitare gravi crisi finanziarie). Per intenderci, quello che fa la FED, la Bank of Japan ed altre ancora.. paesi con enormi debiti pubblici finanziati  a tassi bassissimi (1 - 2 pct.) e senza crisi. 

No. Questa scelta non piace alla BCE e neanche ai governanti dell’Unione Europea (chi sono?) : troppo semplice, e a noi piacciono le cose complesse, a quanto pare. Complesse.. affinché non si capiscano bene?

Ecco la precisazione da parte di Draghi dopo la riunione del consiglio della bce: "Come per tutti gli altri Paesi, una eventuale attivazione dello scudo anti-spread per l'Italia «sarebbe su richiesta» e a determinate condizioni".

I mercati interpretano correttamente e rimangono drammaticamente "delusi": lo spread torna sopra 500...

Perché?

Traduciamo in linguaggio volgare:

"sarebbe su richiesta" .. vuol dire : "ti tengo per le palle".. devi venire nel momento del bisogno più acuto

"a determinate condizioni".. vuol dire "saranno imposti sacrifici di lacrime e sangue"

Le determinate condizioni oramai le conosciamo a memoria: la BCE ce le ha inviate per lettera già da tempo.. ha mandato Monti a garantire che saranno applicate..  sono le stesse che vengono imposte alla Grecia, alla Spagna..  elenchiamole, e rinfreschiamoci le idee:

- tasse, dovunque si riesce a metterle;

- tagli alla spesa pubblica, ovunque si riesce a farli;

- licenziamenti, nel privato e nel pubblico;

- privatizzazioni, in nome dell'efficienza, nell'interesse dei privati;

- liberalizzazioni: premessa e completamento delle privatizzazioni;

dulcis in fundo:

- CESSIONI DI SOVRANITÀ... come se la Sovranità, che "appartiene" al popolo, possa essere "ceduta" e non delegata.. laddove la "delega" implica controllo e potere di revoca.. la "cessione" implica un trasferimento a titolo definitivo.

Sissignori, l'obiettivo è lampante, magari un po' duro da ingoiare, quindi capisco la reticenza di molti ad ammettere la realtà, che è troppo cruda.  Invito tutti a credere ai propri occhi; a sforzarsi di tenerli bene aperti. Crediamo alle nostre orecchie, perché la triste verità ce la stanno comunicando apertamente... siamo solo noi che ci rifiutiamo di ammetterlo: LA FINANZA INTERNAZIONALE HA GETTATO LA MASCHERA E VUOLE CHE I POPOLI SMETTANO ANCHE FORMALMENTE DI ESSERE SOVRANI.

Perché ?

Ma è evidente: oggi il potere non è esercitato con la spada, ha bisogno del consenso, seppure sempre più formale e meno sostanziale. Sempre più estorto. 

Estorto è proprio la parola giusta: non è forse UN RICATTO quello di "provocare una crisi", agendo per peggiorarla ed evitando di contrastarla.. ed usare poi la crisi per obbligare i popoli ad accettare sacrifici odiosi e insopportabili e la CESSIONE DI SOVRANITÀ' ?

Tasse, tagli alla spesa.. lo sa anche un bambino.. provocano recessione.

Licenziamenti.. provocano recessione e dolore sociale.. ansietà necessaria a desiderare di essere salvati...

Tutto a vantaggio del grande capitale internazionale e finanziario: 

- sarà rassicurato sul pagamento del debito; 

- potrà acquistare a due soldi il patrimonio pubblico svenduto per fronteggiare il debito usuraio; 

- potrà acquistare a due soldi il patrimonio delle famiglie italiane, svenduto per fronteggiare i licenziamenti, la diminuzione del reddito, l'aumento delle tasse; svenduto per poter campare.. il risparmio delle famiglie italiane è l'unico ammortizzatore sociale oggi in funzione;

- potrà acquistare a due soldi le aziende italiane, svendute perché rese artificiosamente improduttive, avendo massacrato la domanda e aumentato il carico fiscale indipendentemente dalla redditività;

- potrà colonizzare il nostro mercato interno, impiantando nuove produzioni low cost.. dopo che i lavoratori, obbligati a competere al ribasso con la forza lavoro dei paesi di tutto il mondo, saranno costretti ad accettare ancora più precarietà, salari più bassi, ulteriori limitazioni ai diritti sindacali.

QUESTE SONO LE "RIFORME STRUTTURALI" INVOCATE PER RENDERE "COMPETITIVO" IL NOSTRO PAESE

Ma, allora.. usciamo da questo meccanismo perverso, no? Via dall'Euro, via dall'Unione Europea !

La voglia è così grande.. che è stata capita, intercettata. E corrono ai ripari.

A chiunque abbia in mente un'uscita dall'Euro e dall'Europa sperando in una soluzione non traumatica, suonino di monito queste parole, sempre di Draghi:

«faremo tutto quanto è necessario per salvare l'euro e, credetemi, sarà abbastanza»

«L'euro irreversibile significa che non si potrà tornare alla Dracma o alle altre monete. L'euro resta e resterà. Non serve a nulla scommettere contro la moneta unica. L'euro è qui per durare»

Ancora una precisazione:

Ci avverte che Il MES non può avere una licenza bancaria.. questo vuol dire che la BCE non può prestare soldi al MES..

Due conseguenze: 

1) Il MES "deve" per forza essere finanziato attraverso soldi dati dagli stati membri.. tanti soldi..
( e ognuno risponda onestamente in cuor suo a questa domanda: perché gli stati devono regalare soldi ad un organismo privato - tanto privato che se potessero lo trasformerebbero in una banca  - affinché poi questo organismo li usi per prestarli agli stati in difficoltà a tassi da strozzo e imponendo condizioni insopportabili per i cittadini? )

2) siccome i tanti soldi comunque non bastano.. sarà necessario comunque l'aiuto della BCE, quando uno stato sarà in difficoltà.. e quello del FMI.. 

così da poter essere sicuri che quel residuo di rappresentanza popolare molto molto indiretta che sul MES potrebbe essere esercitata attraverso i molti passaggi che dall'elettore nazionale passano per il parlamento nazionale, poi al governo per arrivare al ministro delle finanze che rappresenta nel MES il singolo stato.. anche quel misero residuo venga ad infrangersi contro L'INDIPENDENZA DELLA BCE e la evidente estraneità del FMI.


Riassumendo i passaggi:

1) il debito pubblico finito nelle mani degli investitori esteri è lo strumento che scatena la crisi : sale lo spread.. lo stato rischia di non riuscire a finanziare il debito.. quindi è costretto a chiedere aiuti

2) arrivano gli "aiuti" tramite MES, BCE e FMI... ma anche le "determinate condizioni"

3) le determinate condizioni di fatto peggiorano la situazione.. assicurano che il bisogno di aiuti non possa diminuire ma, anzi, aumenti nel tempo: grazie agli alti tassi che rendono sempre più gravoso il servizio del debito, e grazie al fiscal compact, che oltre tutto, obbliga gli stati a perpetuare la politica di tasse e tagli necessaria a inseguire una chimera irraggiungibile : il debito/pil al 60% entro 20 anni. 

Con un pil che scende e un debito che aumenta, proprio grazie a queste scelte politiche del cazzo spacciate per tecniche !



E torniamo alla voglia sempre più forte di mandare tutti a quel paese.. Euro, Unione Europea, BCE, FMI e il mondo della finanza per intero, assieme a questa classe dirigente che o è corrotta o è inetta, senza appello.

Ecco, questa voglia, per alcuni versi sacrosanta, deve essere valutata alla luce di una considerazione ormai lampante: la strana lotta di classe nella quale ci troviamo inaspettatamente immersi, senza averla voluta, né capita.

Qui c'è una classe, una élite che è internazionale, immensamente ricca, immensamente potente, sempre più ristretta e concentrata, che è riuscita ad imporre a tutti il proprio modello e la propria volontà, nelle istituzioni sopra nazionali che disegnano il modello socio economico, e lo plasmano in continuazione per favorire sempre di più la libertà del grande capitale di fare -  attraverso i mercati finanziari ed i loro custodi controllori manipolatori, i propri interessi.

Linguaggio popolare: non già libertà di impresa, libera competizione... bensì il proprio porco comodo. 

Di questo si tratta: favorire ancora di più la concentrazione della ricchezza in pochi monopoli e oligopoli mondiali. Dal campo finanziario, dove il capitale accresce se stesso trasferendo artificiosamente la ricchezza dalle tasche dei cittadini a quelle delle élite, attraverso l'artificioso accrescimento dei debiti statali. Al campo della produzione di beni tanto inutili quanto dannosi, che compriamo solo grazie ad una pubblicità ossessiva e compulsiva e, quando non basta, per imposizione normativa o regolamentare... mentre sia la produzione quanto lo smaltimento di questi oggetti inutili rovinano irrimediabilmente il pianeta che ci ospita.

Ma, naturalmente, questa visione può essere soggettiva. 

Molti, in buona fede, sono convinti che i sacrifici sono giusti, perché siamo stati spreconi. Colpa nostra, che abbiamo accettato governi corrotti. Che le medicine amare che ci vengono imposte serviranno per farci stare meglio. 

Ognuno è libero di farsi della realtà - rappresentata dal sistema mediatico - il film che preferisce.

Per chi riesce a vedere le cose con disincanto, sembra evidente che le élite finanziarie, che controllano gran parte della ricchezza e tutto il potere, ci hanno dichiarato guerra. 

Sanno che il loro gioco è stato scoperto, e si preoccupano solo di eliminare la democrazia, che toglierebbe loro ricchezze e potere. Così come si preoccupano di trovare il modo di trasformare al più presto la loro ricchezza di carta gonfiata artificiosamente sui mercati finanziari grazie a bolle speculative destinate inevitabilmente a scoppiare, in beni reali e tangibili.. i nostri patrimoni pubblici.. le nostre ricchezze private. 

Come uscirne.

Se è vero che il nemico - che non ci siamo scelto - sono quelle élite internazionali, assolutamente indifferenti ai confini nazionali (usano i diversi sitemi geopolitici esclusivamente per una politica di diversificazione del rischio), allora pensare di risolvere il problema uscendo dall'Unione Europea o, peggio, additando il nemico in questo o quel paese di turno (USA.. Germania.. Cina.. Israele) rischia di essere miope e pericoloso, per quanto forte e comprensibile possa essere la tentazione: divide et impera.

Se è vero che siamo in guerra, dobbiamo cercare alleati. Ed alleati naturali sono tutti i popoli del mondo, tutti egualmente sfruttati da questi signori. 

In questo momento è evidente che l'area europea viene utilizzata come campo di battaglia, sottoposta ad una crisi artificiosamente creata, prima alimentata e poi sfruttata per eliminare la democrazia. I popoli europei hanno un enorme interesse in comune. I cittadini europei devono capire che insieme, possiamo liberarci delle classi politiche dirigenti che ci stanno svendendo agli interessi del grande capitale.

Il modo per liberarsi non è semplice, ma esiste.

Avendo capito i passaggi fondamentali con i quali intendono renderci schiavi, dobbiamo far inceppare quei meccanismi.

Il primo passaggio è quello di eliminare, per ogni paese, il debito estero. Perché la quota del debito estero, se è importante, è lo strumento che viene utilizzato per scatenare la crisi. Questo è uno dei modi possibili, che si preoccupa di salvaguardare gli interessi dei cittadini e del paese : https://www.facebook.com/notes/guido-grossi/ritorno-alla-sostenibilita/305667366158312
Confrontabile con altre proposte che - invece - rischiano di favorire proprio la svendita del patrimonio pubblico e privato agli appartenenti alle élite..(vedi Monorchio.. Grilli.. etc..)

Questo primo passaggio è necessario ad aprire le possibilità di scelta successive. Senza di questo, rimaniamo prigionieri del circolo vizioso che ci spinge nel baratro (debito estero, spread, bisogno di aiuti, condizioni capestro, peggioramento delle condizioni.. nuovo debito estero.. e così via) 

Il secondo passaggio è il ricambio della classe politica: tutta. Non esistono differenze sostanziali - ai nostri fini - fra le proposte dei partiti di destra e di sinistra. E dico purtroppo. Tutte le proposte si rifiutano di aggredire il problema alla radice. Si perdono in prospettive irrealizzabili e di fatto sinergiche al sistema (conciliare il rigore con la crescita.. ). Oppure puntano direttamente alla disgregazione: ognuno per se.

Il terzo passaggio è la riforma immediata del sistema finanziario. A partire dalla banca centrale. Ricordiamo a proposito che il Parlamento Europea ha sottoscritto recentemente con mozione bipartisan una richiesta di trasformazione dei compiti della BCE, ma che la Commissione Europea si rifiuta di prendere in considerazione e persino di discutere (purtroppo il parlamento non ha il potere di discutere proposte di legge, senza avallo degli organi governativi.. alla faccia della democrazia..).  Trasformata la BCE in una banca centrale efficace: prestatrice di ultima istanza, deve essere riformato il sistema bancario privato, separando nettamente il credito commerciale dalle attività finanziarie. Vanno poi posti severi limiti alle attività finanziarie, perché sono le responsabili prime della situazione in cui ci troviamo, oltre ad essere lo strumento attraverso il quale le élite diventano ricche e potenti. In  particolare, divieto immediato dell'uso dei derivati. 

Questi primi tre passaggi rappresentano  - oggettivamente - un interesse comune al 99% della popolazione europea (in realtà mondiale.. ma in questo momento è più facilmente percepibile in Europa). Tutti i cittadini europei che non appartengono all'1% della popolazione che fa parte delle élite, hanno un comune evidente bisogno di difendersi dalla guerra che quel nemico ha impietosamente sferrato.

Poi, recuperata la libertà di scelta, ognuno potrà sostenere - senza ricatti, e con il tempo necessario a riflettere, le idee che preferisce.

E’ tempo di resistere

https://www.facebook.com/events/324215540996312/

GUIDO GROSSI


e-mail di Guido : info@locandadeltempo.it

Tel.  339-1625170